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Siena: smantellato giro d'affari sull'accoglienza ai migranti

Turbativa d’asta, appropriazione indebita e autoriciclaggio sono i reati emersi in tre centri di accoglienza del Senese, nei quali l’attività dei gestori era quella di intascarsi i soldi dedicati ad accoglienza e mantenimento dei migranti.
Con l’operazione “Picket” e tramite segnalazione della prefettura, la Guardia di Finanza di Siena è giunta all’arresto di un uomo – considerato la mente del gruppo criminale – e ha denunciato altri tre individui tra cui un sacerdote della diocesi di Grosseto. Sequestrati anche beni per un totale di 317mila euro. Le indagini condotte, inoltre, hanno dimostrato che tra il 2015 e il 2018 ben 600mila euro, destinati a una società creata ad hoc e nata dalle ceneri di un’impresa fallita nel 2014, sono sì pervenuti per l’accoglienza e assistenza degli immigrati, ma nella realtà dirottati su conti correnti personali.
L’avvio delle indagini si deve alla Prefettura di Siena, la quale non ha potuto fare a meno di segnalare alcune anomalie presenti nella gestione di due società vincitrici delle gare di appalto riguardanti il servizio di accoglienza per i migranti presso tre centri, uno nel Comune di Monticiano e due nel Comune di Sovicille. Le due società, tra l’altro, si erano già proposte anche per il 2018.
La Guardia di Finanza, una volta avviate le indagini, ha scoperto che le cariche societarie erano sì nelle mani di tre individui conniventi, ma che il tutto veniva gestito dall’ex-titolare della società fallita nel 2014 e sul quale pendono diversi precedenti penali (il che sancisce l’impossibilità di partecipare ai bandi di gara pubblici). Oltretutto, per poter partecipare al concorso, era stata sottoscritta una falsa convenzione con un ente del Grossetano il quale si impegnava a fornire strutture e mezzi utili per l’esecuzione dei servizi richiesti.
Lo smantellamento di tale struttura criminale si deve senza dubbio alla collaborazione tra diverse istituzioni, ovvero Procura della Repubblica, Prefettura e Guardia di Finanza. Ora resta solo da ripristinare il regolare funzionamento delle gare di appalto, andando a tutelare sia i migranti sia tutte le imprese che, giustamente, agiscono nel pieno rispetto della legge.
 

Fonti
Ansa.it
Siena Free
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Redazione interna sito web giuridica.net

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