Usava i social mentre guidava il veicolo aziendale: licenziamento legittimo

Pubblicare contenuti su Facebook mentre si guida il veicolo aziendale può comportare il licenziamento per giusta causa.

È quanto si evince dalla sentenza n. 1240/2022 del Tribunale di Cosenza, con la quale si è respinto il ricorso presentato da un conducente di pullman.

Screenshot, prove e difesa

A far cadere le motivazioni del lavoratore sono stati i numerosi screenshot di contenuti pubblicati su Facebook incrociati con gli orari di servizio. In più, un altro dipendente aveva confermato di aver udito l’ex collega minimizzare la contestazione disciplinare ricevuta.

Inutile difendersi adducendo che la vera autrice dei post fosse la figlia seduta accanto a lui, affermazione priva di riscontri e smentita dalle risultanze istruttorie.

Non è servito a nulla nemmeno affermare che il datore non avesse affisso in bacheca il Codice disciplinare. Per i giudici il comportamento del lavoratore è talmente grave che rende inutile tale obiezione.

Il giudizio

Considerate le prove, il Tribunale non ha potuto fare altro che confermare la legittimità del licenziamento. La condotta del lavoratore mette a rischio la fedeltà, il rispetto del patrimonio e della reputazione del datore di lavoro, in quanto viene meno il «grado massimo di attenzione, a protezione dell’incolumità degli utenti del servizio e più in generale della sicurezza della circolazione aziendale».

In questo senso è bene ricordare che tale principio deve essere rispettato da chiunque conduca un mezzo aziendale. Quando si commette un’infrazione non si rischia solo una sanzione amministrativa ma anche una disciplinare; il tutto sta nel grado di fiducia (soprattutto nel rispetto del Codice della strada) di cui un lavoratore è investito nel momento stesso in cui guida un mezzo appartenente al datore di lavoro.