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Non tiene per mano il figlio: concorso di colpa per la madre

Può una madre essere accusata di cooperazione nell’incidente stradale che ha causato l’omicidio colposo del figlio? Sì, secondo quanto ritenuto dalla Corte di Cassazione.
La sentenza n. 29505/2018 ha confermato la decisione già emessa dal Tribunale di Messina, con la quale una donna era stata condannata per cooperazione nell’omicidio del figlio di tre anni. La sua colpa sarebbe quella di non aver dato la mano al figlio, rendendosi così «responsabile del reato in quanto, avendo omesso di esercitare la vigilanza sul figlio all’atto dell’attraversamento della strada e in particolare avendo omesso di porre in essere le dovute cautele nella fase dell’attraversamento, come quella di accertarsi previamente che non passassero veicoli e, soprattutto, quella di tenere per mano il figlio, non impediva il verificarsi dell’evento». Confermata la condanna per la donna al volante, rea di aver provocato nel piccolo lesioni cranioencefaliche che ne hanno causato la morte.
Viene, così, respinto il ricorso presentato dalla madre del bambino, con il quale ci si era appellati alla mancanza del nesso di causalità tra gli eventi: «Si sostiene che l’incidente possa essere considerato evento eccezionale capace di escludere il rapporto di causalità». L’inammissibilità, però, trova piede in quanto, secondo la Cassazione, non è possibile «considerare l’incidente occorso al minore durante l’attraversamento della strada causa interruttiva del nesso causale, ma dovendosi, al contrario, considerare l’evento come realizzato in cooperazione colposa tra la conducente del veicolo e la madre».
La madre, sottolinea la Cassazione, «aveva l’obbligo di impedire il verificarsi dell’evento, ricoprendo la massima posizione dio garanzia sulla vittima».
 

Fonte: IlSole24Ore

 

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