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Fisco: fino al 15 maggio è possibile presentare domanda di definizione agevolata

Il 15 maggio scade la possibilità, per chi fosse interessato, di saldare i debiti fiscali, contributivi e multe non pagate presentando la domanda di definizione agevolata delle cartelle esattoriali (a.k.a. rottamazione). Scaduta ieri, 5 febbraio, la possibilità data ai Comuni di specificare l’adozione della “rottamazione” anche per i tributi locali.
Da questa seconda agevolazione il Governo prevede di recuperare un cifra che girerà intorno ai 2 miliardi in due anni (1,655 nel 2018 e 413,9 milioni nel 2019), mentre grazie alla scorsa sono stati recuperati in tutto 6,5 miliardi di euro per il solo 2017.
Chi può fare domanda
Due categorie principali:

  1. debitori esclusi dalla precedente rottamazione in quanto al 24 ottobre 2016 avevano piani di rateazione in corso con l’ex Equitalia e non erano in regola con i pagamenti delle rate scadute al 31 dicembre 2016;
  2. soggetti aventi carichi pendenti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017 e/o carichi relativi agli anni 2000-2016 ma non ha presentato domanda di adesione alla prima rottamazione.

Conviene?
Per alcuni contribuenti, il caso di debiti di vecchia data, il risparmio può arrivare alla metà della cifra dovuta, in quanto non si pagheranno le sanzioni risparmiando anche su aggio e interessi.
Non conviene se il contribuente, per esempio, sta già pagando a rate il suo debito. Nel caso ne avesse già saldata una buona parte, il risparmio va ad assottigliarsi proprio perché una parte delle sanzioni e degli interessi di mora (che non gli verranno restituiti) non rientreranno nel calcolo della cifra totale da “rottamare”. In questo caso sarebbe meglio valutare se sia meglio fare richiesta per il totale che rimane da pagare e non ragionando per singola cartella.
La domanda
La richiesta va effettuata dal contribuente tramite modello «Da 2000/17» presente su www.agenziaentrate.gov.it.
Tramite il modulo si sceglierà il tipo di pagamento preferito, tutto in una sola volta o a rate. Ci si impegnerà, anche, a rinunciare ai contenziosi in corso.
In caso di accoglimento della domanda, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunicherà al debitore importi e scadenze entro il 30 giugno.
Un consiglio
Sarà bene rispettate alla lettera le scadenze previste: il non versamento delle somme dovute rispettando le date stabilite porterà alla decadenza del diritto di agevolazione agevolata.
 

Fonte: IlSole24Ore
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