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Caso Mattarella: tu da che parte stai?

Fintanto ti dico da che parte sto io.
Giuseppe Conte rimette il mandato di premier incaricato della formazione del governo M5S e Lega nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il diniego di questi di nominare ministro dell’economia Paolo Savona ed ecco che l’Italia e noi Italiani siamo finiti nel pallone.
La mancata qualificazione degli Azzurri agli imminenti mondiali di Russia ci ha sottratto dall’impegno calcistico, così noi popolo di allenatori della nazionale ci siamo elevati a costituzionalisti per sindacare le prerogative del Capo dello Stato fino a sentenziarne l’alto tradimento.
Così ci si è divisi tra quelli che #iostoconMattarella e quelli che #Mattarelladimettiti e fin qui nulla di male, del resto siamo nella colorita dialettica democratica di un popolo apostrofato da Churchill per essere quello che perde le partite di calcio come fossero guerre e perde le guerre come fossero partite di calcio.
Accade, però, che qualche leone da tastiera ruggisca dal suo smartphone nella più totale mancanza del senso di se stesso e del prossimo e soprattutto delle istituzioni. Si leggono, così, online insulti, minacce, auguri di morte all’indirizzo del Presidente della Repubblica. Ebbene questi non solo è uomo come noi, che vogliamo tutelati in sede civile e penale i beni preziosi della nostra dignità, reputazione, libertà fisica e morale, ma è l’essenza stessa della personalità dello Stato nella più alta carica dell’ordinamento repubblicano, che nel suo prestigio e per la serenità dello svolgimento delle funzioni gode di specifiche tutele penali, che vanno dall’ergastolo a chi attenta alla vita, all’incolumità o alla libertà personale, fino alla reclusione da 1 a 5 anni a chi offende l’onore o il prestigio.
Il che non vuole dire che il Presidente della Repubblica non possa essere criticato anche aspramente nell’operato delle sue funzioni purchè il dissenso venga espresso con parole e toni misurati, rimanendo sul tema di rilevanza sociale in discussione, senza attacchi gratuiti a colpire la persona.
Amici costituzionalisti, concediamoci dunque alla più vivace delle polemiche politiche. Però andiamoci piano con gli insulti e le minacce, non siamo mica ai mondiali di calcio.

avv. Andrea Agostini


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