News giuridiche

Together Price: una piattaforma per condividere gli abbonamenti. Ma è legale?

Si chiama Togheter Price ed è la nuova piattaforma pensata al fine di condividere gli abbonamenti (o gli acquisti digitali in generale) tra utenti. I numeri parlano già di un successo: 30mila utenti che spezzettano i propri abbonamenti a Netflix, Spotify, Apple Music, Xbox Live, Google Play Music, Office 365 e molti altri.
Nulla di complicato: l’utente sottoscrittore di un abbonamento crea un annuncio per la sua condivisione, sceglie gli utenti con spezzettarlo e incassa la quota relativa tramite un portafogli interno alla piattaforma. Un buon esempio può essere l’abbonamento Spotify Famiglia (14,99 €/mese per 6 utenze contemporanee) o l’abbonamento Netflix 2 schermi + HD. In entrambi i casi l’utente può decidere di frazionare l’accesso al servizio e il suo costo tra più utenti, così da risparmiare/guadagnare qualche euro.

Tutto molto bello, ma rimangano dei dubbi sull’effettiva legalità della cosa. «Noi ci limitiamo a far incontrare domanda e offerta,» spiega Sabrina Taddei, uno dei fondatori, «ricordando per giunta agli utenti, quando inseriscono l’annuncio, i termini sottoscritti con le singole piattaforme, che spesso consentono la condivisione ma solo nell’ambito famigliare».
In effetti, è difficile per la piattaforma sapere se l’abbonamento sottoscritto viene poi usato da una o più persone. Inoltre Netflix non ha fatto mistero del suo punto di vista riguardo l’abbonamento condiviso, liquidando il discorso affermando che gli utenti possono gestire l’accesso come vogliono (basta, però, che il tutto non rientri in un circuito di vendita).

Altri dubbi sull’effettiva legalità vengono anche pensando ai contratti di licenza stipulati in sede di conferma dell’abbonamento. Questi dovrebbero essere a nome del contraente, quindi non prevederebbero un utilizzo multiplo del servizio. A meno che, ovviamente, il contratto non preveda questa possibilità offrendo più licenze estese anche nei confronti di chi non utilizza il servizio a diretto contatto col contraente.
Cosa ne pensate?
 
Fonte: Wired.it
Rimani sempre aggiornato sui nostri articoli e prodotti
Mostra altro

staff

Redazione interna sito web giuridica.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button