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Tar: concorso annullato se contro la legge regionale

Una legge regionale, in quanto esistente, va rispettata. È quello che è successo in Sardegna il 31 gennaio, quando il Tar ha annullato il concorso per l’assunzione di 20 dirigenti per Regione, Agenzia Aspal (Agenzia sarda per le politiche sul lavoro) e Enas (Ente acque della Sardegna). 3mila domande già depositate sono state cancellate in quanto:

  1. ai concorsisti doveva essere offerta la possibilità di partecipare a più ambiti;
  2. il bando non doveva essere preparato dall’assessore, ma dal dirigente;

Questi i motivi su cui il Tar ha basato la sua decisione. Il concorso, quindi, con l’annullamento della preselezione programmata per il 20 febbraio, viene riportato al punto di partenza.
Il primo motivo trova riscontro nella legge regionale n. 6 del 14/06/2000, per la quale viene affidata ai dirigenti la competenza sugli atti di gestione o i provvedimenti amministrativi. La sentenza, infatti, specifica che: «Nel caso di specie è stata la Giunta regionale ad emanare i criteri concorsuali e l’assessore ad emanare il bando nonostante tali provvedimenti rappresentino atti di gestione per l’acquisizione del personale (con individuazione delle relative modalità tecniche)». Inoltre, «l’assessore e la Giunta regionale, titolari (solo) di funzioni di “direzione politica”, non potevano esercitare sfere di poteri che sono state per legge (con affermazione di un principio fondamentale trasversale nazionale-regionale) attribuite alla dirigenza, trattandosi di competenze propriamente “amministrative”». Per quanto riguarda l’indizione del bando, poi, «nonché di definizione dei correlati criteri, spettava al dirigente competente in materia e non all’assessore al personale e alla Giunta regionale».
Il secondo motivo, relativo agli ambiti, trova formulazione in quanto non era facile capire «con quale logica il settore giuridico amministrativo sia stato distinto rispetto al settore giuridico amministrativo specifico per le politiche del lavoro». Inoltre, non si è compreso perché non consentire l’accesso a più ambiti.
 

Fonte: IlSole24Ore
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