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Ristorante senza abbattitore: indebito il sequestro preventivo del locale e delle licenze

Corte di Cassazione, sentenza n. 58328/2018, Terza sezione penale
Nel caso in cui un ristoratore fosse indagato per cattiva conservazione degli alimenti a causa del mantenimento degli stessi in surgelatore e non in abbattitore, è sufficiente provvedere al loro sequestro e non estendere il sequestro all’immobile e alle licenze.
È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 58328/2018, nella quale è stato accolto il ricorso presentato dal titolare di una trattoria in seguito a un sopralluogo effettuato dal Nucleo antisofisticazione.
Il controllo aveva verificato che il ristoratore, in assenza di abbattitore, teneva gli alimenti in due celle frigorifere, una delle quali non raggiungeva i -15 C°. Alcuni di questi, scaduti e sprovvisti di etichetta che ne verificasse la tracciabilità, erano coperti di brina, segno di un cattivo congelamento. Tutto ciò, unito al fatto che al momento del sopralluogo il locale era aperto e pronto per il servizio, era sembrato sufficiente per far configurare il reato di somministrazione, e subito era scattato il sequestro confermato dal Tribunale.
Secondo i giudici di Cassazione, però, nemmeno il Tribunale del riesame era riuscito a spiegare la scelta di provvedere al sequestro immediato dell’immobile e delle licenze. Una scelta simile, infatti, è una misura fin troppo interdittiva e che anticipa in maniera indebita la sanzione riguardante la chiusura del locale e il ritiro delle licenze, pena che scatta quando ci sono gravi rischi per la salute o nel caso in cui il titolare sia già stato condannato per lo stesso reato; ma questi ultimi due fattori non erano stati sufficientemente provati.
In assenza di particolare gravità, quindi, si può procedere al solo sequestro degli alimenti guasti.

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Fonte: IlSole24ore
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