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Rissa Acireale: bambini vittime dell’incapacità degli adulti di rispettare l’altro da sé

Per l’Ass. CAMMINO ad Acireale si è consumato l’ennesimo caso di incapacità degli adulti di essere esempi educativi adeguati per i propri figli.

Roma, 07/09/2021 – La violenza nelle modalità relazionali degli adulti colpisce ancora: ad Acireale, in un contesto di festa e di quella che doveva essere una giornata di serenità, e per futili motivi, i bambini che stavano partecipando a una Prima Comunione, hanno dovuto assistere ad un’escalation di violenza, da una rissa ad una sparatoria.

Le difficoltà degli adulti di avere un dialogo verbale e di gestire un conflitto, anche per un motivo poco rilevante, si sono manifestate innanzi ai minori presenti, rendendoli vittime di una violenza cieca e sorda che scavalca le loro esigenze e le loro emozioni.

Appare evidente l’incoerenza educativa degli adulti: da un lato accompagnano i figli ad un momento importantissimo del percorso di Fede cattolica e dall’altro divengono attori di episodi di violenza.

«I bambini sono divenuti testimoni dell’incapacità degli adulti di rispettare “la persona”, le idee ed opinioni diverse – spiega l’Avv. Rita Ielasi, Vice Presidente Nazionale per le Isole – o di contemperare i propri desideri con quelli altrui. Non sono stati capaci di gestire la propria rabbia, tanto che l’unica soluzione è divenuta l’utilizzo di un’arma da fuoco portata con sé come un qualsiasi accessorio personale. Tali comportamenti hanno esposto i bambini al rischio concreto di recepire che sia l’aggressività fortemente violenta l’unica possibile soluzione del conflitto».

L’Ass. CAMMINO – Camera Nazionale degli avvocati per la persona, relazioni familiari e minorenni ha sempre approfondito il tema della coerenza e idoneità educativa dei genitori e del dialogo e della comunicazione tra adulti e minori e tra minori stessi.

L’Associazione sollecita costantemente ad approfondire sui percorsi educativi, sul ruolo degli adulti quali esempi educativi per i figli, sulle modalità pacifiche e ragionate di risoluzione dei conflitti personali fondamentali nella lotta a tutte le forme di violenza, anche quelle minorili.

«Ad Acireale però, grazie al sacrificio di un papà, carabiniere non in servizio, i bambini presenti hanno potuto anche prendere coscienza dell’esistenza di adulti che credono nei principi e nei valori positivi della legge – continua l’Avv. Ielasi – non solo perché legato alla divisa indossata, ma all’essere “cittadino”, impegnato nella società a far prevalere sempre il dialogo sulla violenza».

Il coraggio, anche di un solo uomo, di opporsi ai metodi violenti costituisce per i bambini esempio della forza della legalità rispetto a vili comportamenti violenti.

Il gesto di questo uomo, cittadino e genitore esemplare, deve renderci consapevoli che c’è una lunga strada di educazione alla legalità che va percorsa, affinché la risoluzione dei conflitti avvenga sempre tramite il dialogo, rinunciando alla violenza in qualsiasi occasione.

Fonte
Cammino.org
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Redazione interna sito web giuridica.net

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