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Le posizioni conservatrici del CNF in materia di concorrenza non piacciono all'ANF

Costa cara al Consiglio Nazionale Forense la pervicace insistenza nel portare avanti attività? limitative della concorrenza. La notizia della decisione del Consiglio di Stato di riportare a 912.536,40 euro la multa comminata a fine 2014 dall’autorità Antitrust, che si va a sommare alla sanzione di pari importo inflitta sempre dall’AGCM poche settimane fa, è fonte di grande preoccupazione per l’intera Avvocatura soprattutto in un momento in cui al CNF sono viceversa richieste massima autorevolezza, capacità di ascolto e di seria interlocuzione e nessuna ritrosia o timore rispetto alle novità che i cambiamenti della società impongono anche agli avvocati e alle modalità di esercizio della professione?.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini, che continua: “Sono colpi durissimi quelli inferti dall’Antitrust al Cnf, che vanno a evidenziare una miope posizione conservatrice volta a limitare l’autonomia degli avvocati rispetto alla determinazione del proprio comportamento economico sul mercato e nello svolgimento della professione”.

“Dispiace constatarlo, ma il combinato disposto di queste sanzioni milionarie, l’ingente capitale messo a disposizione per il progetto, molto criticato dalla categoria, di un giornale dell’avvocatura, e il sistema di gettoni e rimborsi che il Cnf si è auto assegnato, segnano sempre più una distanza tra gli avvocati italiani e il suo organismo di rappresentanza istituzionale ed evidenziano più che mai la necessità di una riforma per legge del Consiglio Nazionale Forense”- conclude Pansini.

Comunicato stampa ANF

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