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La Governance della Giustizia tra digitalizzazione, trasparenza, qualità e risorse

Una due giorni di confronto sulla Governance dei servizi di giustizia. Un momento di discussione su tematiche importanti tra cui spiccano la digitalizzazione e le risorse umane da investire in un apparato, quello appunto della giustizia, che sta alla base del funzionamento del Paese. Sono le premesse mantenute all’interno di un convegno organizzato dall’Associazione dei Dirigenti di Giustizia, a Ostuni in Puglia, di cui Giuridica.net è stata partner.
Padrone di casa il presidente dell’associazione, Nicola Stellato che, a proposito delle risorse, ha sottolineato quanto, nell’ultimo anno, è stato fatto nel processo di rimodernamento e riqualificazione degli uffici della Giustizia. “Dopo un ventennio in cui l’amministrazione della giustizia viveva uno stato di paralisi finalmente, nell’ultimo anno, si è avviato il processo di riqualificazione delle competenze ”, ha affermato il dirigente durante il suo intervento di sabato. “Certo è necessario  – ha continuato Stellato – investire non solo nella riqualificazione del personale già assunto e che ha in media 56 anni, ma promuovere anche nuove assunzioni”. La presenza di oltre tremila domande all’ultimo concorso per 800 posti nelle cancellerie dei tribunali, dà ragione di pensarlo.
“Crocevia tra qualità, digitalizzazione e trasparenza” il processo civile telematico, PCT, è stato l’argomento su cui ha insistito il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che, non potendo raggiungere la località pugliese, ha inviato un messaggio letto durante l’incontro di sabato dal presidente Stellato. “Dal 2005 – si legge nella nota del Guardasigilli – il varo del PCT è stato rinviato per ben 6 volte. Attraverso un’interlocuzione attenta e a tratti non facile, e sempre con il sostegno dell’associazione dei dirigenti di giustizia, il Ministero ha tenuto ferma la posizione di rifiutare, nel giugno del 2014, ogni ipotesi di rinvio della obbligatorietà del PCT. Per questo risultato – continua la nota – è stato importante il paziente confronto nell’ambito del Tavolo tecnico permanente. Con tutti gli operatori del mondo della Giustizia abbiamo cercato di definire un piano di completamento del Pct, contrastando chi chiedeva una libertà assoluta della forma, cartacea o digitale, degli atti processuali.”
Ricordando che “occorre ora rafforzare l’impegno anche per i procedimenti che si incardinano presso gli uffici del Giudice di pace” e che il ministero è al lavoro “per costruire il  processo penale telematico”, il ministro Orlando è sicuro di arrivare “passo dopo passo” alla completa gestione digitale del processo in ambito civile e penale.

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Stefania Di Ceglie

Giornalista

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