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Facebook e le nuove politiche in contrasto alle fake news

Dopo gli scandali degli ultimi mesi e la sempre maggiore allerta fake news, i vertici di Facebook annunciano la volontà di voler mettere in campo molte novità riguardo il fact-checking. Tra le attività in programma ci sono una maggiore analisi di foto e video, collaborazioni con il mondo accademico al fine di stabilire il ruolo dei social nella vita democratica di un Paese, l’estensione del fact-checking in 14 Paesi (tra cui l’Italia) e l’utilizzo di una piattaforma aperta (Claim review) per attingere a dati e analisi.
«Con oltre un miliardo di contenuti pubblicati ogni giorno, siamo consapevoli che i fact-checker non possono rivedere le storie ad una ad una», spiega Tessa Lyons, product manager di Facebook, «si stanno quindi cercando nuovi modi per individuare le notizie false e agire su più larga scala».
«Per contribuire a limitare le interferenze straniere nel dibattito politico», aggiunge la Lyons, «abbiamo inoltre iniziato ad utilizzare l’apprendimento automatico per aiutare a identificare e ridurre la visibilità di pagine straniere che potrebbero diffondere, per fini economici, notizie false alle persone in altri paesi». Una riduzione di visibilità che comporterebbe un calo drastico della monetizzazione o l’impossibilità di utilizzare tale pratica: come sempre, una delle armi più efficaci è colpire il portafogli.
Le nuove misure annunciate, quindi, possono essere riassunte come segue:

  • programma fact-checking in nuovi paesi: non solo il pubblico americano; per riuscire a combattere il fenomeno delle fake news è utile conoscere più realtà;
  • fact-checking su foto e video: confronto tra contenuti di uguale tipologia e lavoro di smentita con contenuti similari;
  • utilizzo di nuove tecniche: tra queste il Claim Review, nuova piattaforma per la verifica dei fatti, e più rilevanza del machine learning nell’individuazione di contenuti già smentiti;
  • azioni mirate contro chi viola la policy: maggiore attenzione su recidività e nuove azioni; si procederà prima con avvisi, poi col blocco dell’account;
  • collaborazione con mondo accademico: si andrà a sostenere una ricerca per favorire il miglioramento della misurazione, la trasparenza e chiarire il ruolo dei social nella società democratica.

Per quanto riguarda il fact-checking in Italia, Facebook sta già collaborando con Pagella Politica.
 

Fonti
Ansa.it
La Stampa
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emanuelesecco

Dottore in Editoria e Giornalismo. Appassionato di scrittura, editoria (elettronica e digitale), social media, musica, cinema e libri. Viaggio il più possibile, ma Budapest è sempre nel cuore.

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