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Corte Costituzionale e Jobs Act: legittimità dell'articolo 18

Il tanto discusso articolo 18 ha passato l’esame di costituzionalità per quanto riguarda la natura dell’indennità dovuta dall’azienda che si rifiuta di eseguire l’ordine provvisorio di riammissione in servizio del dipendente licenziato. Inoltre, se il datore di lavoro decide di “scommettere” sull’eventuale riforma di tale ordine lasciando comunque a casa il dipendente, quest’ultimo può chiedere il risarcimento per il danno subito dal giorno in cui viene emanato l’ordine al giorno in cui viene riformato.
Questo è ciò che si evince dalla sentenza n. 86/2018 emessa dalla Corte Costituzionale, a tutti gli effetti la prima sentenza contenente un giudizio sul Jobs Act. Non fondata, quindi, la questione di legittimità nei confronti dell’art. 3 della Costituzione sollevata dal Tribunale di Trento.
Spiegano i giudici: «La concreta attuazione dell’ordine di reintegrazione non può prescindere dalla collaborazione del datore di lavoro poiché ha per oggetto un facere infungibile». È anche vero, però, che l’inadempimento del datore è un «illecito istantaneo ad effetti permanenti» da cui poi deriva l’obbligazione risarcitoria del danno nei confronti del lavoratore per il suo mancato reintegro. In tal senso la norma esaminata è «coerente al contesto della fattispecie disciplinata», in quanto l’indennità è collegata a una «condotta contra ius del datore di lavoro e non a una prestazione di attività lavorativa da parte del dipendente».
L’indennità, perciò, ha natura risarcitoria, non certo retributiva. In questo senso la Corte ha aggiunto che “scommettere” sulla riforma dell’ordine di reintegrazione, senza comunque eseguirlo in attesa di conoscerne la sorte, può essere una fonte di risarcimento dei danni da parte dell’azienda. Sarà il lavoratore danneggiato a mettere in mora l’azienda, una pratica che gli consentirà di chiedere che gli vengano risarciti i danni subiti da quando viene emesso l’ordine di reintegro al giorno in cui questo viene eventualmente riformato.

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Redazione interna sito web giuridica.net

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