News giuridiche

Processo esecutivo: per perfezionare il pignoramento necessaria la trascrizione nei registri immobiliari

Civile

Processo esecutivo: per perfezionare il pignoramento necessaria la trascrizione nei registri immobiliari?

Il pignoramento immobiliare, pur componendosi di due momenti processuali, cui corrispondono due diversi adempimenti e, cioè, la notifica dell’atto al debitore esecutato e la sua trascrizione nei registri immobiliari, è strutturato come fattispecie a formazione progressiva. In questa la notificazione dell’ingiunzione al debitore segna l’inizio del processo esecutivo e produce, tra gli altri, l’effetto dell’indisponibilità del bene pignorato; la trascrizione dell’atto completa il pignoramento ed, oltre a consentire la produzione degli effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità notizia nei confronti dei creditori concorrenti, è indispensabile perché il giudice dia seguito all’istanza di vendita del bene.

(Cass. Civ., Sez. III, 20 aprile 2015, n. 7998)

Il marito despota nella gestione dell’azienda comune può incorrere nella pronuncia di addebito

Il principio di uguaglianza morale e giuridica tra i coniugi -art. 3 Cost.- nonché l’affidamento della costituzione e conservazione del rapporto matrimoniale -art. 29 Cost.- ad un criterio di regolazione dei rapporti coniugali basato sulla ricerca dell’accordo dei coniugi e sul rispetto della pari dignità degli stessi nella conduzione della vita familiare costituiscono valori costituzionali fondamentali in materia familiare. In tale quadro, non è possibile giustificare uno scostamento da tali principi fondato sul permanere della rilevanza, in alcune aree sociali, di quel ruolo gerarchico che legittimava l’autorità del marito nelle società patriarcali. Lo ha affermato la Cassazione con Sent., 21 aprile 2015, n. 8094.

(Cass. Civ., Sez. VI – 1, 21 aprile 2015, n. 8094)

Penale

Guida sotto effetto di stupefacenti: è da provare lo stato di alterazione, non l’assunzione di droga

Secondo la Sent., n. 16949 del 2015 della Corte di Cassazione, la condotta tipica del reato previsto all’art. 187 cod. strada non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato di alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione, occorrendo, pertanto, la prova della sussistenza di uno stato di alterazione causato proprio dall’assunzione di stupefacenti, e non soltanto dell’assunzione di tali sostanze prima della guida.

(Cass. Pen., Sez. IV, 23 aprile 2015, n. 16949)

Un mancato versamento non è prova sufficiente a far ritenere integrata l’indebita compensazione

Secondo la Sent., n. 15236 del 2015 della Suprema Corte, in tema di reati tributari, non è sufficiente ad integrare il reato di indebita compensazione, previsto dall’art. 10-quater, D.Lgs. n. 74 del 2000, un mancato versamento ma occorre che lo stesso risulti, a monte, formalmente “giustificato” da una operata compensazione tra le somme dovute all’Erario e crediti verso il contribuente, in realtà non spettanti od inesistenti.

(Cass. Pen., Sez. III, 14 aprile 2015, n. 15236)

Amministrativo

Mediazione, il Consiglio di stato ripristina le spese di avvio

Il Consiglio di Stato, con ordinanza depositata ieri 22 aprile 2015, ripristina le spese di avvio per il primo incontro di mediazione ribaltando sul punto la precedente decisione del T.A.R. Lazio, 23 gennaio 2015, n. 1351. Da oggi, dunque, tornano ad essere dovute dalle parti le spese di avvio per il primo incontro di mediazione.

(Cons. di Stato, Ord., 22 aprile 2015)

Indispensabilità del permesso di costruire

Il fatto che la nuova superficie creata da un intervento edilizio non sia computabile ai fini del calcolo della superficie lorda di pavimento non esclude che tale intervento sia subordinato al rilascio del permesso di costruire.

(T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. II, 16 aprile 2015, n. 942)

In primo piano

Civile

Coppie omogenitoriali, l’ex compagna della madre ha diritto ad incontrare i figli

Il Tribunale di Palermo, con Decr., 13 aprile 2015, ha riconosciuto il diritto di due minori di mantenere un rapporto stabile e significativo con la ex compagna della madre, prevedendo, a seguito della scissione della coppia omogenitoriale, un calendario preciso che consenta al genitore sociale, privo, cioè, di legami biologici con i bambini, di tenerli con sé per alcuni giorni alla settimana.

(Trib. di Palermo, Decr., 13 aprile 2015)

Avvocati: legittima l’iscrizione d’ufficio alla cassa forense disposta dalla Giunta Esecutiva

Secondo il Tribunale di Udine, con l’Ord., 7 aprile 2015, n. 1116, sono ragionevoli la non proporzionalità fra contribuzioni e prestazioni previdenziali (in considerazione del principio solidaristico di cui agli artt. 2 e 28 Cost.) e la presunzione di capacità contributiva insita nell’esercizio di un’attività professionale sottese all’obbligo di iscrizione d’ufficio alla cassa forense previsto dall’art. 21 della legge professionale.

(Trib. di Udine, Decr., 7 aprile 2015, n. 1116)

Penale

Il giudice dell’esecuzione può intervenire sull’errata concessione della condizionale

Con l’informazione provvisoria n. 11 del 2015, le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno annunciato di aver risolto il contrasto giurisprudenziale sulla possibilità o meno per il giudice dell’esecuzione di disporre la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena erroneamente concesso dal giudice del merito.

(Cass. Pen., Informazione provvisoria, Sez. Unite, 23 aprile 2015, n. 11)

Modificabilità della pena in appello se muta la disciplina sanzionatoria

Secondo la Sent., n. 15247 del 2015 della Suprema Corte, il giudice del merito chiamato ad applicare -direttamente o in sede di rinvio- una nuova disciplina sanzionatoria a fronte di una precedente dichiarata incostituzionale, ha plena cognitio per quanto riguarda la quantificazione della pena. Non sussiste, in altri termini, alcun vincolo per il giudice di secondo grado rispetto alla valutazione operata dal giudice a quo in ordine alla quantificazione della pena, allorquando il dato normativo che costituisce l’orizzonte nomologico attualmente vigente è differente da quello operante illis temporibus, vale a dire al momento della dosimetria della pena in primo grado.

(Cass. Pen., Sez. III, 14 aprile 2015, n. 15247)

Amministrativo

Graduatoria di concorso illegittima: annullamento e no risarcimento anche a distanza di anni

L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con la Sent., 13 aprile 2015 n. 4, ha chiarito che il giudice amministrativo è legato al principio della domanda e della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato. Pertanto, anche a distanza di anni dai fatti, in presenza di una graduatoria di concorso illegittima per un vizio invalidante l’intera procedura e non limitato solo ad uno o più candidati, deve annullare la graduatoria medesima e non può disporre il risarcimento del danno, laddove quest’ultimo non sia stato specificamente richiesto dal ricorrente, il cui petitum si sia limitato all’annullamento degli atti illegittimi.

(Cons. di Stato, Ad. Plen., 13 aprile 2015, n. 4)

Nasce la “responsabilità informatica” della pubblica Amministrazione

Nel caso in cui uno strumento informatico utilizzato dalla P.A. determini delle situazioni anomale, oltre alla responsabilità di chi ne ha predisposto il funzionamento senza considerare tali conseguenze, sussiste la responsabilità, almeno omissiva, del dipendente che, tempestivamente informato, non si è adoperato per svolgere, secondi i principi di legalità e imparzialità, tutte quelle attività che, in concreto, potessero soddisfare le legittime pretese dell’istante, nel rispetto, comunque recessivo, delle procedure informatiche.

(T.R.G.A. Trento, 15 aprile 2015, n. 149)

Osservatori

Il regime fiscale dell’impresa agricola produttrice di energia elettrica da fonti rinnovabili

L’imprenditore agricolo che svolge l’attività connessa a quella agricola, consistente nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, può godere del regime fiscale più favorevole previsto per le imprese agricole soltanto se sia rispettata la condizione di prevalenza prevista dall’art. 2135 c.c. per le attività tradizionalmente connesse in agricoltura.

(Corte Cost., 24 aprile 2015, n. 66)

Guida sotto l’effetto di droghe, uno Stato Ue può sospendere la patente rilasciata da altro Stato

Un’infrazione stradale può essere il motivo per il quale la legge di uno Stato membro può rifiutare di riconoscere il diritto di guidare nel territorio di tale Stato a una persona alla quale la patente sia stata rilasciata da un altro Stato membro. Lo ha dichiarato la Corte di Giustizia che ha comunque precisato che tale diritto non dev’essere negato indefinitamente e i requisiti imposti dalla legge per la sua riacquisizione devono rispettare il principio di proporzionalità: spetta, quindi, al giudice nazionale verificare se tali requisiti non superino i limiti di ciò che è appropriato e necessario per il raggiungimento dell’obiettivo perseguito dalla Dir. n. 2006/126/CE, consistente nel migliorare la sicurezza della circolazione stradale.

(Corte di giustizia dell’Unione europea, 23 aprile 2015, n. C-260/13)

Strasburgo condanna la Francia e chiarisce i limiti della libertà di espressione degli avvocati

Pronunciandosi sul caso di un avvocato, condannato per diffamazione per alcune dichiarazioni rese alla stampa, con cui aveva accusato i giudici di complicità, in un’indagine sulla morte del giudice Bernard Borrel, la Grande Camera della Corte di Strasburgo ha ritenuto che l’avvocato aveva rilasciato le dichiarazioni esprimendo apprezzamenti sulla base di elementi di fatto certi. Le sue dichiarazioni, peraltro, non avevano superato i limiti del diritto garantito dall’art. 10 e riguardavano una questione di interesse pubblico, in particolare il funzionamento del sistema giudiziario e la gestione del caso Borrel. La Grande Camera, tuttavia, ha sottolineato che gli avvocati non possono essere equiparati ai giornalisti, in quanto non sono estranei al sistema e non hanno il compito di informare l’opinione pubblica, essendo gli stessi direttamente coinvolti nel funzionamento del sistema giudiziario e nella difesa di una parte. La Grande Camera ha, ulteriormente, affermato che pur dovendosi attribuire un significativo peso al particolare caso esaminato, è pur sempre necessario mantenere l’autorità del potere giudiziario al fine di assicurare il rispetto reciproco tra giudici e avvocati.

(Corte europea dei diritti dell’Uomo, 23 aprile 2015, n. 29369/10)

Rimani sempre aggiornato sui nostri articoli e prodotti
Mostra altro

staff

Redazione interna sito web giuridica.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button