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A Sassari 100 multe per gli "smombie", i pedoni che utilizzano lo smartphone

In questi ultimi mesi Sassari ha dimostrato di essere un passo avanti rispetto a molte altre città italiane. Contemporaneamente a una sentenza a dir poco fondamentale in materia di diffamazione e social network (leggi il nostro articolo), l’amministrazione si è seriamente mossa per arginare il fenomeno degli incidenti provocati dall’uso degli smartphone. Non solo alla guida di un veicolo, ma anche a piedi.
I numeri sono chiari: secondo le ultime rilevazioni effettuate dal Comune, il 60% degli incidenti è stato provocato dalla popolazione under 40, mentre il resto dalla fascia compresa tra i 41 e i 60 anni; in tutto ciò, il sindaco Nicola Sanna, ha precisato che «nel corso dell’ultimo anno la percentuale di pedoni coinvolta in incidenti cittadini è salita dallo storico 15% al 21,7%» e nella maggior parte di questi erano coinvolte persone che stavano utilizzando il telefono.
Tutto ciò si è tradotto in 350 multe per utilizzo dello smartphone durante la guida e 100 per i pedoni. La sanzione pecuniaria non è molto alta – si tratta di 25 euro, ridotti a 18 se pagati immediatamente – ma il segnale è molto importante. I controlli effettuati, infatti, hanno evidenziato come la distrazione da smartphone è fonte di enorme distrazione. Chi manda un messaggio, chi utilizza i social o chi, semplicemente, ascolta musica, può costituire fonte di pericolo per chi guida o cammina. Sono azioni che portano ad estraniarsi da tutto il resto, lasciando solo una minima parte dell’attenzione libera di elaborare i propri passi. «Si è appurato,» ha continuato il sindaco, «che molte persone distratte dall’utilizzo dello smartphone attraversano fuori dalle strisce oppure camminano creando pericoli direttamente in strada, molto spesso senza rendersi conto del percorso che compiono, della presenza delle auto e dei pericoli che corrono e di ciò che rischiano di provocare».
Per prevenire tutto ciò, il Comune ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione fatta di testi e video. Nessuno vuole, infatti, che gli “smombie” – come sono stati ribattezzati gli “zombie da smartphone” – paghino e basta. L’importante è informare, così da risvegliare i sensi sopiti dallo schermo.
Possibile che una notifica non possa aspettare di essere letta in un luogo sicuro per sé e per gli altri? A guidatori e pedoni l’ardua sentenza.
 

Fonti
La Stampa
Il Sole 24 Ore
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emanuelesecco

Dottore in Editoria e Giornalismo. Appassionato di scrittura, editoria (elettronica e digitale), social media, musica, cinema e libri. Viaggio il più possibile, ma Budapest è sempre nel cuore.

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