News giuridiche

La Cassazione torna ad occuparsi del preliminare di vendita immobiliare con consegna anticipata

Civile

La Cassazione torna ad occuparsi del preliminare di vendita immobiliare con consegna anticipata

Con Sent. 16 febbraio 2015, n. 3028 la seconda sezione della Suprema Corte ritorna sulla peculiare fattispecie del preliminare di vendita caratterizzato dalla consegna anticipata rispetto alla stipula del definitivo e sull’applicabilità o meno allo stesso della tutela delle garanzie in tema di compravendita.
(Cass. Civ., Sez. II, 16 febbraio 2015, n. 3028)

Lesione della reputazione: i criteri per una corretta liquidazione equitativa del danno?

In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, qualunque sia il sistema di quantificazione prescelto, è fondamentale che esso si prospetti idoneo a consentire di pervenire ad una valutazione informata ad equità, e che il giudice dia adeguatamente conto in motivazione del processo logico al riguardo seguito, indicando i criteri assunti a base del procedimento valutativo adottato, al fine di garantire il controllo di relativa logicità, coerenza e congruità.
(Cass. Civ., Sez. III, 24 febbraio 2015, n. 3592)

Penale

Disturbo della quiete: i confini tra illecito penale e amministrativo

La Cassazione, con la Sent. n. 7912 del 2015, ha nuovamente fissato la linea di confine tra disturbo derivante da rumori eccessivi e disturbo prodotto attraverso l’esercizio di mestieri rumorosi, ipotesi costituenti i reati rispettivamente del primo e secondo comma{C} dell’art. 659 c.p., chiarendo anche la differenza con l’illecito amministrativo previsto dalle L. n. 447 del 1995.
(Cass. Pen., Sez. III, 23 febbraio 2015, n. 7912)

Redazione Pvc: non c’è l’obbligo di avvisare il contribuente che può farsi assistere da avvocato

Per la Sent. n. 7930 del 2015 della Suprema Corte, il processo verbale di constatazione redatto dall’Agenzia delle Entrate è un documento di natura amministrativa e, in quanto tale, non impone l’obbligo ai funzionari di dare avviso al soggetto sottoposto a verifica della possibilità di farsi assistere da un difensore di fiducia.
(Cass. Pen., Sez. III, 23 febbraio 2015, n. 7930)

Amministrativo

Clausole di esclusione per comportamenti tenuti in precedenti appalti

E’ valida la previsione della lettera di invito che preveda, a pena di esclusione dalla procedura di gara, la necessità di dichiarare di “non aver subito la risoluzione anticipata di contratti da parte di enti pubblici negli ultimi tre anni per inadempimento contrattuale e di non aver subito revoche di aggiudicazione per mancata esecuzione di contratti”, in quanto conforme al disposto dall’art. 38, comma 1, lett. f), D.Lgs. n. 163 del 2006 e non in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dalle gare di appalto di cui art. 46, comma 1-bis, D.Lgs. n. 163 del 2006.
(Cons. di Stato, Sez. V, 25 febbraio 2015, n. 943)

Risarcimento danni da provvedimento illegittimo

La domanda di risarcimento del danno causato da un illegittimo provvedimento amministrativo, annullato in sede giurisdizionale per difetto di motivazione, non può essere accolta ove persistano in capo all’Amministrazione significativi spazi di discrezionalità in sede di riesercizio del potere.
(T.A.R. Lazio, Roma, Sez. II ter, 21 gennaio 2015, n. 1051)

In primo piano

Civile

Chi, come e quando accedere alla ricerca telematica dei beni del debitore

Il Tribunale di Novara con il decreto in commento esamina la fattispecie di cui all’art. 492-bis c.p.c. in relazione agli artt. 155-quater e 155-quinquies disp.att.c.p.c. riguardanti la ricerca con modalità telematica dei beni del debitore, pervenendo al rigetto dell’istanza presentata ex art. 492-bis c.p.c. in quanto nella fattispecie considerata da un lato non risultavano emessi i decreti ministeriali attuativi della suddetta norma, e, dall’altro, non ricorreva l’eccezionale ipotesi in cui il medesimo creditore procedente può chiedere di rivolgersi ai gestori delle banche dati pubbliche per accedere alle informazioni utili all’individuazione dei beni da sottoporre ad esecuzione forzata, quando per motivi strettamente tecnologici non è possibile accedere alle banche dati tramite ufficiale giudiziario.
(Trib. Novara, Decr. 21 gennaio 2015)

Infiltrazioni d’acqua in camera da letto? Risarcibile il danno non patrimoniale per lesione del diritto di proprietà

A fronte della domanda, avanzata dai coniugi, comproprietari di un appartamento interessato da infiltrazioni, si è condannato il Condominio, in solido con la proprietaria dell’unità immobiliare sovrastante, con l’obbligo di manleva da parte dell’impresa che aveva realizzato non a regola d’arte l’impermeabilizzazione del terrazzo, al risarcimento del danno patrimoniale, relativo ai mobili danneggiati ed ai costi sostenuti per ripristinare gli ambienti ammalorati, e non patrimoniale, per non aver avuto il godimento della camera da letto per un periodo di tempo considerevole.
(Trib. Vercelli, Sez. I, 12 febbraio 2015)

Penale

Il delitto di induzione indebita e i suoi rapporti con concussione e corruzione

La Suprema Corte, con la Sent. n. 8625 del 2015, specifica i rapporti tra l’induzione indebita e la concussione e corruzione. Il delitto di indebita induzione si caratterizza, sul piano strutturale, per uno “scambio”, sia pure non paritario, tra promesse e prestazioni, che coinvolge anche la vittima delle pressioni induttive, e che caratterizza il fatto tipico rispetto alla concussione.
(Cass. Pen., Sez. VI, 26 febbraio 2015, n. 8625)

La responsabilità per l’errore altrui richiede la verifica del ruolo effettivo svolto da ciascun medico

La Sent. n. 7346 del 2015 risulta molto interessante nella parte relativa al principio di affidamento. Se, da un lato, si afferma correttamente che tale principio non opera quando si è in presenza di errori altrui evidenti e non settoriali, con la conseguenza che grava su ogni medico il dovere di “controllare” l’attività altrui che non risulta specifica e settoriale, dall’altro lato, però si precisa anche che all’interno di una equipe è ben possibile che a un medico siano stati assegnati compiti così specifici e settoriali da indurlo a fare affidamento sull’attività degli altri medici (nel caso di specie, sull’attività del capo equipe), anche per il controllo di quella parte di attività che non risulta settoriale.
(Cass. Pen., Sez. IV, 18 febbraio 2015, n. 7346)

Amministrativo

L’annullamento (parziale) del nuovo metodo di calcolo dell’Isee

L’art. 4, comma 2, lett. f), D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), nello stabilire che «il reddito di ciascun componente il nucleo familiare è ottenuto sommando le seguenti componenti: […] f) trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche» è illegittimo. Infatti la genericità e ampiezza del richiamo a trattamenti “assistenziali, previdenziali e indennitari” comporta indubbiamente che nella definizione di “reddito disponibile” sono stati considerati tutti i proventi che l’ordinamento pone a compensazione della oggettiva situazione di svantaggio, anche economico, che ricade sui disabili e sulle loro famiglie.
(T.A.R. Lazio, Sez. I, 11 febbraio 2015, n. 2459)

Equo compenso per copia privata

Il Consiglio di Stato afferma la generale legittimità del Decreto del Ministero dei Beni Culturali 30 dicembre 2009 determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi (c.d. “equo compenso per copia privata”), salvo rimettere alla Corte di Giustizia U.E. alcune questioni pregiudiziali relative al possibile contrasto del medesimo Decreto con il diritto comunitario, per profili riguardanti la riproduzione per scopi manifestamente estranei a quelli di copia privata, ossia per uso esclusivamente professionale.
(Cons. di Stato, Sez. VI, 18 febbraio 2015, n. 823)

Osservatori

È illegittimo condannare un giornalista se registra un’intervista con una telecamera nascosta

Pronunciandosi su un caso in cui si discuteva della condanna di quattro giornalisti i quali avevano registrato e trasmesso un’intervista ad un broker di un’assicurazione privata utilizzando una telecamera nascosta, all’interno di un documentario televisivo nel quale si denunciavano i consigli fuorvianti forniti dai mediatori assicurativi, la Corte europea dei diritti dell’uomo è stata, per la prima volta, chiamata ad esaminare il problema concernente l’uso di telecamere nascoste da parte dei giornalisti per fornire informazioni al pubblico su questioni di interesse generale, quando la persona sia videoregistrata come rappresentante di una particolare categoria professionale e non per le sue qualità personali. La Corte ha ritenuto che l’ingerenza nella vita privata del broker, il quale si era rifiutato di esprimersi pubblicamente nel corso dell’intervista, non poteva ritenersi grave al punto da sacrificare l’interesse pubblico, soddisfatto dai giornalisti, nel fornire informazioni sul malcostume diffuso nel campo del brokeraggio assicurativo.
(Corte europea dei diritti dell’Uomo, Sez. II, 24 febbraio 2015, n. 21830/09)

Illegittima la facoltà del querelante di opporsi al decreto penale di condanna? Secondo la Sent. n. 23 del 2015 della Corte costituzionale, è costituzionalmente illegittimo l’art. 459, comma 1, c.p.p. nella parte in cui prevede la facoltà del querelante di opporsi, in caso di reati perseguibili a querela, alla definizione del procedimento con l’emissione di decreto penale di condanna.
(Corte Cost. 27 febbraio 2015, n. 23)

Il diritto d’autore sulle rivendite può essere pagato da chi non è il mercante d’arte

Che si tratti del venditore o di un mercante d’arte, costui può legittimamente concordare, anche con l’acquirente, che a pagare il costo del diritto dell’autore di un’opera d’arte originale nelle rivendite, sempre che tale accordo contrattuale non pregiudichi in alcun modo gli obblighi e la responsabilità incombenti al debitore nei confronti dell’autore. Lo dice la Corte Ue, scardinando quella che sino ad oggi era la certezza che tale onere fosse a carico del venditore professionista.
(Corte di giustizia dell’Unione europea, Sez. IV, 26 febbraio 2015, n. C-41/14)

News dal Quotidiano Giuridico, Newsletter 9/2015

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