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Quando è lecito tenere il proprio cane da solo all’interno di un autoveicolo?

Esiste un discrimine per stabilire quando lasciare il cane in automobile sia giuridicamente perseguibile?
Il caso di specie riguarda l’impugnazione di un verbale da parte di un uomo, contestatogli dalla Polizia Municipale del Comune di Reggio Emilia, secondo il quale egli aveva violato l’articolo 9 comma 1 del Regolamento Comunale per la Tutela e il Benessere degli animali: «trasportava o deteneva un cane, segregandolo nel baule dell’auto oppure detenendolo in un autoveicolo fermo, esposto al sole».
Se il Giudice di Pace accolse la genuinità della tesi attorea, il cui asse portante poggiava sulla tesi che «il cane era all’interno dell’abitacolo, fuori dal trasportino e con i finestrini leggermente aperti», lo stesso non si può certo dire del giudizio successivo. In Appello, infatti, venne fatto notare che, secondo l’articolo 9 comma 1 del suddetto regolamento, vi siano gli estremi del maltrattamento non solo nel caso di segregazione nel baule ma anche nel caso di permanenza dell’animale all’interno del autoveicolo esposto al sole.
Ne deriva quindi la soccombenza definitiva del padrone del cane, essendo giudicate infondate le generiche dichiarazioni di «avere il controllo totale della situazione».
Il punto fondamentale che fa pendere l’ago della bilancia a favore del Comune, risiede nel fatto che sia bastevole l’illecito di pericolo – e non necessariamente di danno – affinché sussistano gli estremi di maltrattamento.
Poco importa dunque che il cane si presentasse «vigile e reattivo», essendo rimasto esposto per un periodo di tempo al sole, sussistendo dunque l’astratto pericolo al suo benessere.
Per rispondere al quesito iniziale, dunque, se dal punto di vista morale non sembrano esserci dubbi, anche da quello giuridico sembrano esserci pochi spiragli di liceità, essendo bastevole un solo raggio di sole per configurare l’illecito amministrativo.news giuridi

Leggi la sentenza integrale – Tribunale di Reggio Emilia, n. 264/2017 del 28.09.2017

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Michel Simion

Dottore in Giurisprudenza, Università degli Studi di Verona. Tesi in diritto costituzionale giapponese, appassionato di letteratura asiatica.

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