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Google e diritto all'oblio: la prima sentenza italiana

La sentenza del Tribunale di Roma del 3 dicembre 2015 è la prima sentenza italiana in materia di diritto all’oblio; la pronuncia applica concretamente i principi elaborati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella nota decisione “Google Spain“, la quale ha formalizzato il diritto all’oblio quale espressione del diritto alla privacy nelle vicende personali diffuse via web che non siano più di pubblico interesse.

Il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso di un avvocato che chiedeva a Google la rimozione di alcuni link da siti che lo mettevano in relazione ad alcune vicende giudiziarie di cui si trova ancora traccia sul web. Nel caso concreto, in ragione dell’attualità delle vicende, il Tribunale di Roma ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico a reperire informazioni sul ricorrente, sul diritto all’oblio dello stesso. Suona così il commento de Il Quotidiano Giuridico a cura di Elena Falletti che bene riassume i motivi della decisione:

nel bilanciamento tra diritto alla riservatezza e l’interesse pubblico a rinvenire sul web notizie relative a persone che svolgono ruoli pubblici, il diritto di informazione prevale su quello all’oblio. In altri termini, alla luce dell’applicazione concreta di tale principio si può osservare che il diritto all’oblio non deve essere utilizzato per abbellire o smacchiare il profilo pubblico di un soggetto che svolge ruoli di rilevanza pubblica“.

(Trib. di Roma, Sez. I, 3 dicembre 2015, n. 23771)
 

Immagine da tech.fanpage.it
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