News giuridicheRapporto Avvocatura 2022

Futuro della professione e prospettive di crescita – Rapporto Avvocatura 2022 di Cassa Forense

Su una futura crescita pesano il grado di attrattiva della professione e le nuove tendenze.

I dati contenuti nel Rapporto sull’avvocatura 2022 non riguardano solo la crisi del settore e le disparità presenti, ma si rivolgono a un futuro in piena evoluzione.
Prima di guardare al futuro, però, è utile analizzare un presente fatto di università e attrattiva della professione per chi finisce gli studi, in quanto queste sono le fondamenta per tendenze non molto lontane nel tempo.

Università e percezione della professione

L’ambito universitario non è roseo. Se il numero degli iscritti a Cassa Forense è in diminuzione – come evidenziato negli articoli precedenti –, lo è anche il numero dei laureati in studi giuridici: nel 2010 erano il 7% del totale, mentre nel 2020 solo il 5,6%; in dieci anni, la contrazione totale riguarda una diminuzione del 4,1%.

Una motivazione si potrebbe riscontrare nell’attrattiva che la libera professione ha sui giovani: piace ancora, ma non così tanto. I rischi legati a precarietà e scarso guadagno fanno sì che il 15,1% delle persone consigli di non sceglierla una volta finiti gli studi.
Detto questo è anche vero che più della metà degli italiani (50,7%) considera la professione di avvocato come attività essenziale per la tutela dei diritti, e il 30,5% la vede utile per lo sviluppo delle attività economiche. Tuttavia, non si devono ignorare le fette di popolazione che ritengono la professione superflua o utile in modo marginale; seppur basse (2,5% la prima e 5,9% la seconda), possono essere voci abbastanza forti da far desistere più di qualche giovane.

Specializzazioni da tenere d’occhio

Le interviste effettuate per il Rapporto mettono in evidenza le specializzazioni con maggior potenziale di sviluppo in ambito civile e penale. Riportiamo di seguito le prime cinque per importanza e ambito:

Ambito civile

  1. crisi d’impresa e insolvenza (46,8%);
  2. responsabilità civile e professionale, e delle assicurazioni (28,5%);
  3. industriale, proprietà intellettuale e innovazione tecnologica (27,8%);
  4. commerciale e societario (23,5%);
  5. contratti (21,3%).

Ambito penale

  1. informazione, internet e nuove tecnologie (40,3%);
  2. ambiente, urbanistica ed edilizia (35,15%);
  3. economia e impresa (26,1%);
  4. persona (22,2%);
  5. pubblica amministrazione (11,8%).

Si conclude, quindi, che le specializzazioni su cui si potrebbe puntare per il futuro sono tutte quelle riguardanti ambiente, energia, diritto sanitario, informazione e comunicazione digitale. In seconda posizione, ma non meno importanti, vengono quelle legate alla tutela della famiglia, dei dati personali e del lavoro.

Evoluzione della professione: tra strumenti alternativi e specializzazione

Il futuro della professione è in continuo mutare, e la pandemia sembra aver accelerato il processo. Il cambiamento non avviene solo a livello di competenze in ambiti più “favoriti”, ma anche tramite gli strumenti messi a disposizione.
Il 43,5% degli avvocati interpellati ha confermato che nell’ultimo anno ha utilizzato strumenti di Alternative Dispute Resolution (ADR). Di questi, il 92,5% è ricorso alla mediazione, il 51% alla negoziazione assistita in ambito non familiare e il 29,2% in ambito familiare. Se per il 35,4% di loro questi strumenti sono un mero aumento dei costi, il 25,2% ne evidenzia l’efficacia per contenere i tempi processuali e il 19,3% li vede come opportunità di sviluppo per la professione.
In secondo luogo si deve sottolineare che, secondo l’87,2% degli avvocati, la trattazione scritta delle udienze civili e lavoro è un’opzione praticabile per il futuro.

Messi da parte gli strumenti di ADR, secondo il Rapporto il vero futuro della professione risiederà nel sapersi destreggiare tra specializzazione e pluralità di servizi.
Molti vedono l’avvocato come soggetto che deve essere in grado di offrire una pluralità di servizi a scapito della specializzazione pura (42,2%), questo per mantenere il rapporto di fiducia con il cliente. Il 22,7%, invece, crede che il rapporto di fiducia sia destinato a perdere rilevanza rispetto alla specializzazione.
È più importante l’offerta “generalista” o essere specializzati e forti in pochi ambiti?
Un alto grado di specializzazione permette di acquisire nuova clientela?
La risposta è affermativa per quanto riguarda i grandi centri, mentre in quelli piccoli si tende ancora a vedere l’avvocato come una figura multidisciplinare (fattore che la aiuta a mantenersi) in grado di sviluppare un forte rapporto di fiducia con il cliente. Tuttavia, questo tipo di rapporto non è in contrasto con la figura dell’avvocato specialista. Le competenze tecniche dovrebbero essere un punto che favorisce la scelta, il tutto inserito in un’ottica si studio multidisciplinare in grado di offrire professionisti con alto grado di specializzazione.

Un’altra evoluzione positiva riguarda la sempre maggiore diffusione di network e organizzazioni professionali specializzate in grado di lavorare grazie a competenze diverse. È un buon modo per rimanere aggiornati sulle evoluzioni normative, le criticità emergenti e un’importante leva di fidelizzazione della propria clientela.

Conclusioni

In questo momento storico si richiede un’alta specializzazione solo per casi “straordinari”, mentre l’attività ordinaria si basa ancora sul rapporto fiduciario di tipo multidisciplinare. Però è anche vero che ogni realtà ha caratteristiche tutte sue, il che richiede che l’avvocato possa destreggiarsi fra ognuna di esse grazie a un alto grado di problem solving.
All’interno di un’ente o un’azienda in cui si abbia a disposizione un professionista interno ci si avvarrà di lui per le questioni “seriali”, mentre ci si rivolgerà all’esterno per specializzazioni “straordinarie”; il che suggerisce che specializzazione e rapporto fiduciario possono andare di pari passo.
È facile prevedere un aumento della richiesta di specializzazione nelle materie sopra indicate, soprattutto per l’ambito sicurezza e ambiente, nel quale il professionista deve essere in grado di relazionarsi e collaborare con altre professionalità di tipo tecnico e tecnologico (e lo stesso vale per il settore di informazione e comunicazione e diritto amministrativo).

banner quadrato visual analytics iltuoforo.net
rassegna merito milano uscita
Rimani sempre aggiornato sui nostri articoli e prodotti
Mostra altro

staff

Redazione interna sito web giuridica.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button