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Efficienza Giustizia. Il CNF al F.M.I.: sistemi alternativi alla giurisdizione e migliore organizzazione nei tribunali

Roma. Promozione dei sistemi alternativi alla giurisdizione affidati agli Avvocati, per alleggerire il carico sui tribunali e recuperarne l’indispensabile efficienza. E disponibilità a condividere modifiche del processo civile che non si limitino al mero cambio di regole ma che garantiscano una ragionevole aspettativa di recupero di efficienza. Inoltre attenzione alla riforma delle procedure concorsuali ed a snodi della stessa delicati, quali le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.
Sono queste alcune delle indicazioni che il CNF ha fornito venerdì nel corso di una riunione presso la sede amministrativa con il rappresentante del Fondo Monetario internazionale, Jose M. Garrido, a Roma per la periodica verifica dello stato della Giustizia in relazione alle aspettative di maggiore produttività del sistema Italia. La missione si chiude oggi.
Hanno rappresentato il CNF i consiglieri Andrea Pasqualin e Vito Vannucci.
L’incontro è stato molto approfondito, soprattutto con riguardo alle recenti proposte di modifica del codice di procedura civile e delle procedure esecutive, da ultimo con il decreto legge n. 59, cosiddetto ?banche?. Il CNF ha rappresentato l’impegno istituzionale dell’Avvocatura, anche a livello dei Consigli degli Ordini, per promuovere i nuovi istituti di risoluzione alternativa delle controversie, come la negoziazione assistita, nonché le Camere arbitrali presso gli Ordini (il regolamento attuativo è in corso di approvazione da parte del Ministero della Giustizia). Misure che, ha sostenuto il CNF, devono comunque essere necessariamente accompagnate da un recupero di efficienza organizzativa all’interno degli Uffici giudiziari e da investimenti di risorse adeguate.
Oggetto del confronto anche il processo del lavoro ed i nuovi istituti previsti dal d.l. 59: giudizio sostanzialmente positivo sul pegno possessorio, ma necessità di approfondimenti circa il cosiddetto patto marciano (il passaggio del bene dal debitore inadempiente al creditore), anche sotto i profili delle garanzie per il debitore e del raccordo con le procedure concorsuali. Con riguardo al processo del lavoro, il CNF ha segnalato che il rito “Fornero”, che impone tempi ristretti nelle cause in materia di licenziamento tramite una corsia preferenziale, se ha prodotto buoni risultati in termini di costi e certezze, soprattutto per le imprese, ha nel contempo comportato un consequenziale allungamento dei tempi delle altre tipologie di cause, a causa del mancato adeguamento dell’organico.
Il CNF ha infine rappresentato la condivisione della necessità che il sistema giudiziario garantisca efficienza , sottolineando che l’obiettivo deve essere raggiunto non solo con riguardo alle necessità delle imprese; ma anche con riguardo alle aspettative di giustizia dei cittadini.
Comunicato Stampa, CNF, 23 maggio 2016

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