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Condannata per discriminazione la società che assume meno gestanti rispetto alla media

Tribunale di Roma – decreto del 23 marzo 2022, sez. Quarta Lavoro

Escludere a prescindere l’assunzione di lavoratrici in gravidanza dal reclutamento di nuovo personale è discriminazione.
È quanto ha stabilito il Tribunale di Roma con decreto del 23 marzo 2022.

Il caso

Tutto ebbe inizio quando due assistenti di volo dello scalo di Fiumicino presentarono domanda per partecipare alla selezione del personale di una nuova società del settore. Non venendo richiamate, le ricorrenti dedussero che la mancata assunzione (loro e di altre candidate dello stesso scalo) fosse da imputare allo stato di gravidanza.

La discriminazione

Accogliendo il ricorso, il Tribunale ha osservato che la società, proprio perché disponeva di ogni informazione sulle partecipanti alle procedure di reclutamento, avrebbe dovuto indicare le lavoratrici assunte in gravidanza. Il fatto stesso che la società non abbia indicato nulla sulle 412 lavoratrici assunte, vuol dire che non si è assunta alcuna lavoratrice gestante.

Nei procedimenti riguardanti la discriminazione, poi, l’onore della prova è attenuato per chi denuncia, ed è compito del convenuto dimostrare di non aver discriminato. Nel caso specifico, mancando la documentazione necessaria, non si è provata l’assenza di discriminazione.

In questo modo la società è stata condannata al risarcimento del danno per perdita di chance nella misura di 15 mensilità.

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Redazione interna sito web giuridica.net

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