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Affidamento minori: due casi diversi quanto simili

Due casi lontani per caratteristiche e reati, ma che in comune hanno una cosa: l’affidamento del minore.

Alexander Boettcher e Martina Levato
«Occorre dare rilievo al fatto che i nonni materni hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai ad un appuntamento tutte le volte che era loro consentito». Così la il Pg di Cassazione Francesca Ceriani nella requisitoria con la quale si chiede di accogliere il ricorso contro la decisione del Tribunale di Milano, il quale ha dichiarato adottabile il figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato (la “coppia dell’acido” di Milano).
Si parla di un figlio nato nell’agosto 2015 mentre la madre Martina era già in carcere, per il quale i nonni materni hanno chiesto l’affidamento.

La motivazione avanzata dal Pg riguarda il fatto che «i figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato, e anche se Alexander Boettcher e Martina Levato sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto».

Se la Cassazione dovesse accogliere la richiesta, verrebbe annullata la decisione del Tribunale di Milano.

Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis
Un caso simile è quello di Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis, i quali erano stati considerati anziani e inadatti dopo essere stati ingiustamente accusati di aver abbandonato in macchina la figlia per 4 minuti.
A occuparsene sempre il Pg Francesca Ceriani, la quale sostiene che il fatto che la bimba «sia stata adottata non può ottenere tutela perché si tratta di una situazione la cui genesi non è legale».

Ora la Cassazione, entro marzo, dovrà decidere se confermare la decisione del Tribunale di Torino, quindi decidere la bambina è effettivamente adottabile o deve essere riaffidata ai genitori. In tale senso sembra che la Cassazione propenderà per la seconda ipotesi, già espressa al Tribunale prima che emettesse la sentenza.

Si noti come tutta la situazione si regga ancora in piedi nonostante il proscioglimento della coppia dalla falsa accusa di abbandono. «In sede penale si è accertato in via definitiva che nessun episodio di pericolo per la bambina si è mai verificato», ha rimarcato il Pg sottolineando anche come i «dubbi sulla effettiva coesione della coppia» si siano dimostrati del tutto infondati.
Non si escluderà in toto il ruolo della famiglia adottiva, dice il Pg, questo perché si deve «evitare che la piccola subisca un trauma nel rientro presso la famiglia biologica».
«Questa vicenda è un caso unico,» conclude la Ceriani, «ma adesso bisogna dare tutela preminente alla bambina che è stata adottata a tutti gli effetti dalla famiglia con la quale vive da quasi sei anni, dopo essere stata data in precedenza in affidamento a una coppia poi rivelatasi inadatta e aver passato tre mesi in comunità».

Fonte: IlSole24Ore
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