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Corte Costituzionale: chi decide l’ammontare dei contributi destinati all’editoria?

Si è fatto un gran parlare della riduzione o cancellazione dei contributi destinati all’editoria. In questo ambito, il legislatore ha tutto il diritto di rimandare al Governo la determinazione della misura di tali contributi; tuttavia, in questo senso, non vi è alcuna ragionevolezza nella mancanza di criteri certi.

È quanto si evince dalla sentenza n. 206/2019 della Corte Costituzionale, nella quale si è esaminata la questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale ordinario di Catania. Il caso era quello di una società editrice che nel 2013 si era vista dimezzare i contributi, con il Tribunale che aveva deciso di impugnare innanzi la Consulta la norma che li disciplina. La questione in oggetto è stata ritenuta inammissibile in quanto, se da un lato non si può affidare all’autorità governativa la disponibilità finanziarie da destinare ai contributi all’editoria (in presenza di criteri non certi), dall’altro è anche vero che spetta al legislatore il compito di sostituire o integrare la disciplina in oggetto.

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