CivileDiritto dei consumatoriNews giuridiche

Targhe estere, novità decreto sicurezza. Cosa fare?

Posso guidare l’auto con targa estera della mia compagna straniera residente in Italia? No e neppure lei, a meno che…
Il divieto discende dal decreto legge sicurezza, 4/10/2018, n. 113, convertito in legge 1/12/2018 n.132. Al fine di colpire chi ricorre a targhe straniere per nascondere la propria ricchezza al fisco o per sottrarsi alle multe o più semplicemente per risparmiare su assicurazione e superbollo, sono stati infatti modificati due articoli del Codice della Strada, il 93 e il 132.
Il primo vieta di circolare con un veicolo immatricolato all’estero a chi abbia stabilito la residenza da oltre 60 giorni in Italia.
Il secondo dispone che i veicoli immatricolati all’estero sono ammessi a circolare in Italia al massimo per 1 anno.
In entrambi i casi il veicolo deve cessare di circolare e pertanto oltre alla multa al minimo di 712 euro o questo viene immatricolato in Italia oppure deve essere condotto all’estero con foglio di via, che altrimenti al fermo del mezzo segue la confisca.
Cosa posso suggerire allora a chi mi ha fatto la domanda? Che l’intestatario straniero del mezzo si procuri e custodisca a bordo un documento sottoscritto con data certa, quindi autenticato per esempio da notaio, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo, quindi il rapporto con il conducente italiano.
Vi sono, infatti, due ipotesi giustificative che devono però entrambe ricondurre a un’azienda costituita in un altro Stato membro dell’Unione Europea o aderente allo Spazio Economico Europeo e che non abbia stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva: a) un rapporto di lavoro o di collaborazione oppure più semplicemente b) un leasing o una locazione senza conducente.
Insomma se il vero fine della domanda era sapere come può una persona ricca continuare a evadere il fisco, ebbene sarà sufficiente recarsi all’estero e prendere il mezzo in leasing o noleggio previa verifica che la società straniera non abbia sedi in Italia.
Due le evidenze: il grave danno da concorrenza sleale per chi in Italia lavora per il leasing o il noleggio delle auto. La beffa drammatica per coloro che, i più bisognosi, pure di circolare in auto, potevano permettersi giusto un vecchio mezzo, magari all’origine italiano e poi negli anni targato all’estero.

avv. Andrea Agostini


Via Giotto n.44, Porto San Giorgio (FM)
Tel: 0734 671554

Rimani sempre aggiornato sui nostri articoli e prodotti
Mostra altro

staff

Redazione interna sito web giuridica.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button