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Vu cumprà, reato di ricettazione o di incauto acquisto

Vu cumprà o vu paga’?
“Spiagge Sicure” a prova di venditori ambulanti abusivi. Così promette Matteo Salvini, Ministro dell’Interno che minaccia multe fino a 7.000 euro ai potenziali acquirenti di prodotti contraffatti.
Il fenomeno è noto. Sei in pieno relax sulla spiaggia quando vieni avvicinato da uno straniero, che ti propone capi d’abbigliamento, accessori, gadget, souvenir, con modi garbati per lo più, a volte invece con sgradevole insistenza. Alzi lo sguardo verso il mare e appaiono all’orizzonte vere e proprie esposizioni di merci su teli bianchi stesi al suolo o appesi su carretti, tutt’attorno gente che accorre impegnata ad ammirare, provare e contrattare l’acquisto.
Un fenomeno di costume bonario o un’attività illecita di vendita di prodotti contraffatti?
Innocuo folclore italico o danno alla proprietà industriale e ai commercianti con ricadute negative di perdita di fatturato aziendale e di danno all’erario per il mancato gettito fiscale e contributivo?
A ognuno la sua idea, ma aldilà dei proclami della politica, la legge è chiara. Commette reato di ricettazione o di incauto acquisto, chi partecipa alla catena di produzione, diffusione e distribuzione di prodotti contraffatti o comunque di origine e provenienza diversa da quella indicata, ma questo certo non è per chi si limita esclusivamente all’acquisto per uso personale (Cassazione Penale a Sezioni Unite, 19 gennaio 2012, n. 22225).
Attenzione però a comprare dall’ambulante abusivo perché se è vero che non si commette un illecito penale, si va comunque incontro a un illecito amministrativo, che può costare assai caro. Infatti, chi acquista come consumatore finale «cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti e in materia di proprietà industriale» rischia, oltre alla confisca amministrativa dei beni, una «sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 7000 euro» (art.1 comma 7 del Decreto Legge 14 marzo 2005 n.35, convertito in legge con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, L. 14 maggio 2005, n. 80, come modificato da ultimo dall’art. 17, comma 2, lett. a), b) e c) della Legge 23 luglio 2009, n. 99).
Dunque la minaccia di Salvini di fare infliggere agli acquirenti multe da 7000 euro, come titolano con enfasi i media, non è certo una novità, bensì la conferma di una sanzione prevista già dal 2009.
Ciononostante però qualcosa questa estate potrebbe cambiare per mano di molti sindaci, che proprio in questi giorni assicurano una stretta sul commercio non autorizzato, specie i più attenti … alle ragioni economiche dell’ente. Infatti, se la multa a chi acquista dall’ambulante abusivo viene contestata dalla polizia locale, il 50% dell’incassato va al municipio di appartenenza.
Ora che sei informato, puoi scegliere: vu cumprà o vu paga’?

avv. Andrea Agostini

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