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Blocco dello scrittore? Ecco 3 tool che possono aiutarti

I ricordi delle vacanze stanno ormai svanendo, lasciando il posto alla routine lavorativa. Da poco hai ripreso l’attività e i clienti non tardano ad arrivare. I loro cavilli invadono il tuo studio, datori di lavoro che non concedono il periodo di comporto, ex mariti che non rispettano i termini dell’affidamento condiviso, ritiri di patente in stato di ebbrezza dopo aver bevuto quel bicchiere in più a Capodanno. Tutto sta tornando alla normalità e, come sempre, non manca il momento di spuntare la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo.
Punto 1: fortificare la presenza online. Questo è un proposito che ti prefissi ogni anno. Che il 2019 sia la volta buona?
Di certo non è una cosa semplice. Tra la gestione dei casi dei clienti, le cause da affrontare, i convegni e altri impegni lavorativi il tempo è pressoché limitato. Questo non gioca a tuo vantaggio poiché per avere una forte presenza online necessiti di tempo, anche quando non ne hai. Oltre a questo, a volte ci si mette anche il blocco dello scrittore.
Un buon modo per fortificare la tua presenza online è rispondere alle domande delle persone attraverso articoli interessanti, meglio ancora se scritti di tuo pungo per poi, in un secondo momento, condividerli sui canali social dove sei attivo.
Dunque, come fare? Niente panico, di seguito ti parlerò di 3 tool gratuiti che ti permetteranno di superare il blocco dello scrittore.
1. Answer The Public
Inserendo semplicemente la parola chiave sulla quale vuoi incentrare l’articolo, Answer The Public ti presenterà, in modo organizzato, tutte le domande inerenti alla parola stessa. Oltre a essere utilissimo per approfondire un singolo argomento che stai trattando, Answer The Public ti suggerisce nuove tematiche da affrontare inerenti alla parola cercata, in modo da inserire nuovi titoli nel tuo calendario editoriale.
Dunque, quando sei in dubbio su quali titoli inserire nei paragrafi di un determinato articolo, con Answer The Public si possono ottenere delle risposte interessanti prese dalle ricerche reali che hanno fatto gli utenti nel Web.
Il suo uso è semplicissimo, poiché basterà accedere al sito, cambiare la lingua da inglese a italiano, inserire una o più parole che ti interessano, cliccare su Get Question e, in pochi secondi, verranno mostrati i risultati suddivisi per categoria in forma grafica e non solo. Cliccando su Data, sarà possibile visionarli come dati. Quest’ultima opzione è più ordinata (e molto volte anche più apprezzata). Potrai inoltre scaricare la ricerca effettuata cliccando su Download CSV per averla sempre a disposizione.
2. Keyword Tool
Questo tool si differenzia dal Keyword Planner di Google. Innanzitutto, Keyword Tool permette di selezionare dove si vuole ricercare una data parola (Google, YouTube, Bing, ecc.) e in che lingua.
Confermando la ricerca, Keyword Tool ti presenterà in ordine crescente – puoi anche decidere di cambiare in ordine decrescente – le parole correlate. Un’altra cosa in più rispetto a Answer The Public, oltre a scegliere dove ricercare una parola, è la possibilità di filtrare i risultati e di inserire le negative keyword in un apposito box. Le negative keyword sono quelle parole che andrai a escludere dalla tua ricerca.
Purtroppo, il piano gratuito di Keyword Tool ha un limite: sono bloccati i dati che riguardano il Volume di ricerca mensile, i Trend (volume di ricerca di una keyword negli ultimi 12 mesi), i CPC (costo del click medio della parola se vuoi che Google la inserisca come annuncio tra i risultati delle ricerche) e la Concorrenza stimata nella ricerca a pagamento.
È possibile esportare il report delle keyword selezionate.
3. Ubersuggest
Ultimo ma non per importanza (anzi, è quello che considero più completo di tutti e 3 i tool), Ubersuggest è un altro ottimo elemento per comprendere le ricerche degli utenti e non solo. Questo tool offre qualcosa in più. Una volta avviata la ricerca, dopo aver selezionato la lingua italiana e inserito la parola desiderata, apparirà una Panoramica della situazione in cui verranno mostrate:

  • panoramica Keyword, dove verrà indicato il Volume di ricerca della parola, la SEO difficulty (quanto sarà difficile posizionare quella parola in modo organico), il Paid difficulty (quanto sarà difficile posizionare quella parola a pagamento) e infine il CPC;
  • volume di ricerche mensili, mostrandoti un grafico di quante persone hanno cercato quella parola in un determinato periodo di tempo;
  • idee Keyword, dove si può scegliere tra Suggerite e Correlate. Entrambe mostrano: le Keyword (suggerite o correlate che siano), il Trend, il Volume di ricerca (la ricerca di una keyword nell’arco di un mese), il CPC, la Concorrenza stimata nella ricerca a pagamento e la Concorrenza stimata nella ricerca organica;
  • analisi SERP, ovvero i primi 100 URL che si sono posizionati sulla classifica di Google, suddivisi per: Titolo SEO URL (titolo che viene visualizzato quando si effettua una ricerca su Google); Visite (traffico stimato che una determinata pagina web riceve da Google), Social Share (il numero totale di condivisioni dell’URL sui social media); Domain Score (punteggio, determinato da particolari fattori, che indica l’efficacia generale di un sito web).

Tutti questi punti sono visibili singolarmente nella colonna a sinistra, in modo da visualizzare solo quello che vi interessa di più.
Anche in questo caso è possibile scaricare tutti i risultati in formato CSV, scegliendo se scaricare tutto o solo le keywords che ti interessano.
Geniale, no?! Ora hai a disposizione 3 preziosi aiutanti che ti faciliteranno a scrivere articoli senza dover tener conto del poco tempo e del blocco dello scrittore. Fanne buon uso!

Arianna Ivana Patelli – AvvocatoFlash

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