Assunta nonostante abbia comunicato di essere incinta: la normalità passa dalle piccole storie

Ancora troppo spesso una donna è costretta a scegliere tra l’essere madre e lavorare. Solo chi vive in una sua bolla può negare la realtà. Datori di lavoro che durante un colloquio chiedono all’esaminata se ha intenzione di avere figli o no, che licenziano non appena si scopre che la propria dipendente è in dolce attesa.

La recente storia in una ventisettenne toscana è un esempio di come assunzione e maternità non siano due mondi incompatibili e di come i datori di lavoro non sono tutti uguali.
La donna, dopo aver superato il periodo di prova e un totale di cinque test, prima di firmare il contratto decide di rivelare il fatto di essere incinta. Il datore di lavoro la ascolta e poi pronuncia le magiche parole: «Tutto qui? E che problema c’è? È una bellissima notizia».
Una reazione inaspettata dalla donna stessa, dato l’attuale panorama lavorativo, e che rappresenta un faro di speranza in una società in cui un tale sintomo di normalità non dovrebbe essere una notizia che rimbalza da un quotidiano all’altro.

Chissà, magari il fatto stesso che si sia meritata un titolo può essere un motivo valido per assurgere a utile precedente per disincentivare scorrettezze ancora troppo diffuse.