Cassazione: un singolo condomino ottiene il risarcimento danni per troppo rumore

Corte di Cassazione – sentenza n. 18377/2021, sez. Terza Penale

È possibile per un singolo condomino chiedere i danni per il troppo rumore prodotto da un altro residente nello stabile?
Per la Corte di Cassazione sì.

È il caso della sentenza n. 18377/2021, con la quale i giudici hanno confermato il risarcimento già stabilito dalla Corte d’Appello di Milano in riforma del primo grado di giudizio.

I gradi di giudizio

Secondo il Tribunale locale, il rumore non costituiva reato (art. 659 c.p.) in quanto la legge quadro sul rumore (447/1995) aveva depenalizzato il tutto. Non l’ha vista così la Corte d’Appello, la quale ha riconosciuto la sussistenza del reato e condannato l’imputata al risarcimento del danno.

Non è servito il ricorso col quale l’imputata sosteneva lo scarso interesse di parte lesa in quanto non residente nel condominio e quindi non danneggiata dal rumore, sostenendo anche che la Corte d’Appello non era riuscita a provare il nesso di causalità tra rumore e danno. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il tutto, condannando la ricorrente al pagamento di 7.500 euro tra cassa delle ammende e spese di giudizio.

Il danno

La particolarità del giudizio di legittimità risiede nel fatto che si è riconosciuto il turbamento della pubblica quiete anche se un solo soggetto se ne è lamentato. Come già sottolineato dalla Corte d’Appello, infatti, la sussistenza del danno è stata provata nella durata delle emissioni e nell’alterazione del ritmo sonno-veglia e della vita famigliare del danneggiato; motivo sufficiente per il risarcimento.