La ripartizione delle spese straordinarie per i figli deve tenere conto del reddito dei genitori. Le regole del riparto paritario dei debiti solidali non valgono.
È questa la decisione espressa dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 14813/2022.
Il caso
Una padre si era visto assegnare la copertura dell’80% delle spese per l’attività di equitazione praticata dalla figlia; la decisione era stata presa considerando la posizione economica del padre, la professione di avvocato e il suo essere proprietario di un immobile di un certo valore.
Il ricorso in Cassazione è fondato su quattro motivi:
- il fatto che le percentuali di riparto siano diverse da quelle decise in sede di divorzio, fatto ingiustificato considerando l’assenza di fatti sopravvenuti;
- aver trascurato il passato in giudicato della decisione sul riparto delle spese straordinarie;
- l’assenza di motivazione su fatti sopravvenuti tali da portare a un nuovo calcolo delle percentuali;
- la mancata valutazione della vittoria parziale in sede di reclamo.
Spese straordinarie e redditi
La Corte di Cassazione giudica il ricorso inammissibile: «in tema di riparto delle spese straordinarie per i figli, il concorso dei genitori, separati o divorziati, o della cui responsabilità si discuta in procedimenti relativi ai figli nati fuori dal matrimonio, non deve essere necessariamente fissato in misura pari alla metà per ciascuno, secondo il principio generale vigente in materia di debito solidale, ma in misura proporzionale al reddito di ciascuno di essi, tenendo conto delle risorse di entrambi e della valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti.»
Lamentando il calcolo errato, il ricorrente ha dato il via a un nuovo accertamento con cui si è accertata la sua situazione reddituale di vantaggio; in questo modo, da una suddivisione equa (entrambi i genitori al 50%) si è arrivati a stabilire l’80% delle spese straordinarie per il padre.
Corretta, quindi, la decisione della Corte di Appello di decidere un diverso riparto delle spese fondato sulla diversa entità reddituale delle parti.
