Reddito di cittadinanza: legittimo se le informazioni false non incidono sulla percezione

Corte di Cassazione – sentenza n. 29910/2022, sez. Seconda Penale

Se le informazioni false fornite per ottenere il reddito di cittadinanza non incidono sul diritto al beneficio, non vi è sequestro della carta per l’accredito.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n. 29910/2022, in palese controtendenza all’orientamento maggioritario secondo cui il sequestro previsto dall’art. 7 della legge 26/2019 scatta in automatico se le informazioni fornite non sono vere.

Secondo chi sostiene l’orientamento maggioritario, fornire informazioni false è un dato penalmente rilevante che viola il patto di leale collaborazione tra Stato e cittadino. In questo senso, quindi, la colpevole omissione sul proprio reddito è in grado di mettere in pericolo un bene tutelato.

La nuova interpretazione

Questi giudici di Cassazione escludono la rilevanza penale dell’omissione, perché in questo caso non darebbe vita a una percezione indebita del reddito. Secondo la loro lettura dell’art. 1 della legge 26/2019, si «descrive l’elemento soggettivo della fattispecie secondo lo standard proprio del dolo specifico, in ragione della finalità richiesta perché assuma rilevanza la condotta decettiva (“al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3”». Per questo motivo, continuano, la finalizzazione della condotta non può ricondursi alla verifica dell’atteggiamento psicologico del dichiarante, indipendentemente dal fatto che l’azione censurata sia atta a raggiungere l’indebita percezione; una lettura in linea con il principio costituzionale di offensività.

Secondo questa linea, gli organi incaricati della vigilanza (Inps, Comuni, Ispettorato del lavoro e Agenzia delle Entrate) sono obbligati a trasmettere al giudice solo i casi per cui la falsa dichiarazione abbia davvero influito sulla percezione del beneficio.

Nel caso in questione il sequestro della carta è stato annullato, in quanto le informazioni false non hanno inciso sul diritto a percepire il reddito di cittadinanza.