Usare il telefono a tavola non è buona educazione. Se poi lo si fa per chattare con il proprio amante, può costare l’addebito della separazione.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 8750/2022, con cui si è respinto il ricorso presentato da una donna che si era vista addebitare la separazione a causa delle chat tenute con l’amante.
Il caso
La Corte d’Appello aveva già confermato la sentenza di primo grado, addebitando la separazione alla moglie in quanto portava avanti una relazione extraconiugale.
Il ricorso della donna si basa su una considerazione: «l’avere allacciato una corrispondenza epistolare e via chat con altro soggetto non configurava la violazione dell’obbligo di fedeltà dovendosi intendere per adulterio una relazione affettiva reale e non virtuale, fatta di incontri e di effusioni che nella specie non vi erano stati».
Il giudizio
La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato le prove e rivisto i precedenti (Cass. n. 21657/2012), ricorda che una relazione extraconiugale rende addebitabile la separazione ai sensi dell’art. 151 c.c.; ciò non comporta l’esistenza di un effettivo adulterio, ma basta che «in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell’ambiente in cui i coniugi vivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà» così da comportare «offesa alla dignità e all’onore dell’altro coniuge»; e chattare con l’amante mentre si è a tavola con il marito è uno di questi comportamenti.
Nel caso in questione, comunque, la relazione era reale e non solo relegata all’ambito virtuale. Confermato, quindi, l’addebito.
