Il ministro Giulia Bongiorno: «In arrivo 450mila assunzioni entro il 2019. Il turn over deve essere garantito»

Archiviata la pausa ferragostana, la macchina della politica ha ripreso a funzionare a pieno regime soprattutto in vista della prossima legge di bilancio. Dalle dichiarazioni rilasciate ai quotidiani che contano, traspaiono anche gli intenti dei vari Ministeri. In un’intervista rilasciata a «Il Messaggero» del 21 agosto, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ha dichiarato che il 2019 sarà l’anno delle assunzioni annunciando un maxi piano di reclutamento, tramite concorso pubblico, che anticiperebbe al prossimo anno le assunzioni previste per il triennio 2019/2021 con lo sblocco totale del turn over.
Una manovra che porterà circa 450mila nuovi ingressi nella Pubblica Amministrazione. In sostanza, una grande staffetta generazionale tra le uscite di chi andrà in pensione e l’entrata di nuove leve che ne raccoglieranno il testimone. L’Esecutivo sta studiando la fattibilità del programma che sarà inserito nel disegno di legge e già ribattezzato “concretezza”. Già nello scorso mese di luglio, in occasione del Forum sulla Pubblica Amministrazione, la Bongiorno aveva illustrato la sua idea di pubblica amministrazione. Un importante piano di reclutamento che vedrà l’aumento di concorsi pubblici finalizzati alle assunzioni di personale dirigenziale ma anche lo scorrimento delle graduatorie in essere nonché la stabilizzazione dei precari storici.
«Negli ultimi 15 anni – ha spiegato il Ministro – è stato effettuato un risanamento dei conti pubblici soprattutto con il taglio della spesa pubblica corrente anche con riferimento alle assunzioni. Non condivido questo tipo di politica di risanamento perché poi ci si lamenta che la pubblica amministrazione non va bene». In parole povere, si può anche immaginare la miglior riforma ma se poi non c’è il personale per attuarla, la stessa è destinata a fallire e a rimanere solo sulla carta. Di questo si è discusso nell’ultimo Consiglio dei Ministri nel corso del quale ogni rappresentante della compagine di governo ha indicato le priorità legate al proprio Dicastero. Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, avrebbe già concluso la sua ricognizione e avanzato le proprie richieste.
Comunque c’è tempo fino al 31 agosto. Dichiarazioni, quelle del Ministro Bongiorno, importanti ed impegnative, ribadite in un’altra intervista rilasciata al Corriere della Sera.«Il turn over deve essere garantito al 100% in tutte le articolazioni della pubblica amministrazione. Ci sarà un impegno perché vi sia un rispetto dei tempi senza slittamenti di questo processo di ricambio. Oggi abbiamo una classe di dipendenti con una media di circa 53 anni». E al giornalista che le fa notare che la collettività potrebbe aver da ridire su nuove assunzioni, la Bongiorno risponde perentoriamente: «No, io credo il contrario. Se continuiamo a tagliare la pubblica amministrazione che è il cuore del Paese è chiaro che non funzionano i servizi e che nessuno viene ad investire in un paese paralizzato. Guardi che un processo che dura 10 anni perché mancano i cancellieri fa scappare gli investitori stranieri e rende profondamente ingiusta la giustizia».
Ecco le due parole chiave ossia cancellieri e processo. In poche parole concorso per il profilo di assistenti giudiziari e scorrimento totale della relativa graduatoria. Parole ripetute nel corso della puntata di In Onda del 23 agosto. Intervistata da Luca Telese e David Parenzo, la Bongiorno ha confermato le sue intenzioni: «L’efficienza della pubblica amministrazione è l’efficienza anche della giustizia. Siccome si dice che la giustizia in Italia paralizza gli investimenti, lo posso dire da avvocato, che a volte vengono degli investitori esteri, cinesi, giapponesi, da tutto il mondo e chiedono agli avvocati quanto durano i processi in Italia in caso di eventuali problemi legali. Uno deve rispondere la verità: otto anni. Non investono e quindi mancano gli investimenti per i tempi della giustizia. Allora io credo che si debba iniziare dando fiato alla giustizia, a quelli che vogliono portare avanti l’efficienza della giustizia».
E a Luca Telese che chiedeva della posizione del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria riguardo alla sua linea sulle politiche assunzionali il Ministro ha risposto: «Questo è un piano che dovrebbe prevedere la cosiddetta anticipazione delle assunzioni e cioè che esse vanno fatte di triennio in triennio, quindi dal 2019 al 2021. Sarebbe solo un problema di cassa, anticipare al 2019 quello che è già previsto che avverrebbe. Questo è già previsto. Io le vorrei mettere prima, le voglio subito».
Dichiarazioni che non fanno una piega soprattutto perché vengono da un avvocato che ha calpestato la polvere dei tribunali per 25 anni. Intanto, il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari continua a far parlare di sé attraverso le pagine dei quotidiani «Il Messaggero» e «Il Mattino» che, nei giorni scorsi, hanno dato grande risalto alle sue istanze: «È necessario dare priorità alla nostra graduatoria vigente prima di bandire nuovi concorsi, chiediamo di essere assunti subito considerate le carenze, i pensionamenti dichiarati e le dichiarazioni della ministra che ha parlato di ricambio generazionale», ha spiegato Valentina Sacco, avvocato e membro del Direttivo del Ciag, a «Il Messaggero». E ancora: «L’assistente giudiziario si occupa di tutte le questioni che riguardanti gli atti ma la funzione principale è assistere il giudice in Tribunale durante le udienze». Una figura estremamente importante che, nell’ambito di un ufficio giudiziario, svolge attività delicate e indispensabili per snellire il carico giudiziario e per sostenere anche il processo telematico.
Con le parole del Ministro Bongiorno e con gli articoli apparsi sulla stampa nazionale, il Comitato continua a pieno regime la sua attività che ha tra i suoi sostenitori più convinti il Presidente dell’Anm Francesco Minisci il quale, in una recente intervista al quotidiano «L’Avvenire» a proposito di nuove risorse da immettere negli uffici giudiziari, ha dichiarato che «[…] per via del carente turn over, mancano 8mila addetti amministrativi. Nell’ultimo concorso ci sono 1862 giovani laureati già idonei: perché non ripartireda loro? Al Ministro Bonafede chiediamo di far scorrere quelle graduatorie prima che, trascorso un anno, scadano».

CIAG – Comitato Idonei Assistenti Giudiziari