Horror a Pollenza: ragazza fatta a pezzi in un trolley

Pamela, diciotto anni, fatta a pezzi, lavata e riposta in due trolley. Non un film horror, ma la realtà di una giovane romana che lascia una comunità di recupero a Corridonia e scompare fino a quando i suoi resti vengono ritrovati in un fosso a Pollenza. Le indagini portano gli inquirenti ad una casa di Macerata e a indagare tre nigeriani (n.d.r. di cui uno già in stato di fermo).
Questi i fatti al momento.
Le considerazioni legali vanno rimesse a ciò che emergerà dall’autopsia. Infatti, se sin da ora si può dire che si è in presenza di un omicidio in concorso con il reato di sottrazione di cadavere, la qualificazione giuridica corretta pretende la risposta ad alcune domande.
La ragazza ha subito violenza sessuale? Se sì, ciò è accaduto contestualmente all’omicidio?
Siamo quindi in presenza di un solo reato di omicidio aggravato dalla violenza sessuale oppure mancando la contestualità delle condotte abbiamo due reati tra loro in continuazione?
E ancora.
La giovane è stata fatta a pezzi in vita o da defunta?
È quindi mancata la pietas verso la defunta o piuttosto l’omicidio è aggravato dall’impiego di sevizie e crudeltà?
Si è forse voluto infliggere alla vittima sofferenze che esulano dal normale processo di causazione della morte?
La gratuità e la superfluità dei patimenti cagionati alla vittima mostrano un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso di umana pietà?

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