Giustizia: una ricerca dell'Istat evidenzia l'insoddisfazione dei cittadini

La giustizia civile in Italia, i suoi problemi, la sua lentezza, l’insoddisfazione dei cittadini vengono evidenziati nelle tabelle di una ricerca dell’Istat.
Nel 2015 ha dichiarato di essere stata coinvolta almeno in un contenzioso civile l’11,0% della popolazione residente – di 18 anni e più (circa 5 milioni 500 mila persone) – e il 52,0% di coloro che hanno avuto una esperienza diretta con la giustizia civile dichiarano di essere poco o per niente soddisfatti.
Un milione e mezzo di persone rinuncia per i costi alti.  Negli ultimi tre anni – riferisce il report – ben 1 milione 555 mila persone hanno deciso di rinunciare ad avviare una causa civile per il timore di sostenere costi troppo elevati rispetto al vantaggio conseguibile (30,8%), per l’incertezza dei tempi di svolgimento (25,6%) o dell’esito favorevole (15,5%). Profonda insoddisfazione per il 67,3 % Un’insoddisfazione maggiore fra gli uomini (57%) che fra le donne (46,8%), che diventa “profonda  insoddisfazione” (67,3%) da parte di chi aspetta da almeno cinque anni la pronuncia del giudice come pure da parte di chi ha sostenuto costi elevati assolutamente non previsti (70%).
Maggioranza dei contenziosi al nord I contenziosi civili – riferisce l’Istat – sono più frequenti nel Nord-est (12,9%) che nel Meridione e nelle Isole (9,2% e 8,6%). E più nei comuni centro di area metropolitana rispetto ai piccoli centri fino a 2mila abitanti (12,3% contro 9,6%).
In pochi sono a conoscenza dell‘”arbitrato“. Il rapporto Istat mette in evidenza anche il fatto che non tutti sanno che è possibile raggiungere un accordo reciprocamente soddisfacente attraverso forme di risoluzione extragiudiziali. Solo il 41,9% conosce l’arbitrato e il 43,9% il significato di mediazione Civile.  Nel corso della vita la quota di cittadini che ha utilizzato tali strumenti è di circa il 3,6%.
Tempi troppo lunghi Secondo i cittadini intervistati bisognerebbe soprattutto ridurre la durata dei procedimenti (68,6%), semplificare gli aspetti burocratici (57,7%) e garantire puntualita’ alle udienze (31%). Nel rapporto umano con i magistrati il fattore di maggiore criticità Buona parte dei cittadini individua nel rapporto umano con i magistrati il fattore di maggiore criticita’. Tre su dieci ritengono che i giudici dovrebbero “prestare piu’ attenzione alle ragioni delle parti” o garantire una maggiore “imparzialita’” (21,7 per cento).
Fonte rainews.it