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Il condominio e il danno in ascensore

Il Tribunale di Reggio Emilia, con la sentenza n. 32/2016, ha statuito sulla richiesta di risarcimento dei danni di un uomo caduto in ascensore.
La colpevolezza della società che gestisce la manutenzione è pacifica, non ravvisando alcun concorso di colpa da parte del ricorrente. Ciò che desta maggior curiosità è la situazione giuridica del condominio.
Secondo l’art. 2051 del c.c. «ciascuno è responsabile del danno della cosa che ha in custodia, salvo che dimostri il caso fortuito».
Pacifico che il condominio sia custode di tutto ciò che lo compone, tra cui l’ascensore, è ora necessario capire cosa sia il caso fortuito. Nel codice civile non vi è una precisa definizione e si è soliti fare riferimento a quanto statuisce l’art. 45 del c.p., che lo definisce «un evento imprevisto e imprevedibile che si inserisce nell’azione del soggetto, escludendone la colpevolezza».
A ben vedere non sembra che si possa escludere la colpevolezza del condominio nel caso di specie; la scelta di una società che commette un errore così grossolano non può non configurarsi come colpa, allo stesso modo della scelta inidonea del sottoposto inidonea posta in essere dal dirigente.
Non dello stesso avviso il Tribunale di Reggio Emilia, secondo cui «non è esigibile un comportamento diverso e ulteriore da quello di aver stipulato un contratto di manutenzione dell’ascensore con società specializzata e autorizzata, e di avere fatto controllare da tecnici specializzati e a ciò preposti, il giorno prima dell’utilizzo, l’ascensore che si intendeva adoperare per un trasloco».
Il ragionamento non fa una piega, se non per un punto critico: come si fa ad autorizzare una società che non solo è tanto negligente da dimenticarsi di fissare il pavimento al piano giusto, ma anche così in malafede da tentare, senza successo, da mascherare il malfunzionamento pochi istanti dopo l’incidente avvenuto?
Quis custodiet ipsos custodes?

Leggi il testo integrale – Tribunale di Reggio Emilia, sentenza n. 32/2016

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Michel Simion

Dottore in Giurisprudenza, Università degli Studi di Verona. Tesi in diritto costituzionale giapponese, appassionato di letteratura asiatica.

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