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Cassazione: quando è discriminazione vietare l’insediamento di una famiglia rom?

Corte di Cassazione, ordinanza n. 3842/2021

Rigettando il ricorso presentato dal Comune di Civitanova Marche, il riconoscimento di discriminazione attuato dalla Cassazione con ordinanza n. 3842/2021 ha chiuso un procedimento durato fin troppi anni.

Il caso ha avuto origine nel momento in cui il Comune di Civitanova Marche ha voluto impedire lo stanziamento di una famiglia di origini rom; il tutto ignorando le richieste di stabilimento inviate dalla famiglia stessa e il fatto che la figlia minore frequentava regolarmente la scuola locale.
Le condotte perpetrate del Comune sono state le seguenti:

  • rifiuto di iscrizione anagrafica;
  • continue visite da parte delle forze dell’ordine;
  • emanazione di una delibera che vietava il campeggio nell’area comunale;
  • spostamento forzoso della famiglia in un’area molto lontana dalla scuola e in cui non vi sono mezzi pubblici utili;
  • contravvenzioni di varia natura;
  • sgombero forzoso.

I giudici di Cassazione, ribadendo quanto già espresso dai giudici di merito, pongono grande attenzione (citando Asgi) alla «natura di diritto soggettivo alla non discriminazione ed il potere del giudice ordinario, rispetto a provvedimenti discriminatori della P.A., di sterilizzarne gli effetti; il che non significa annullare l’atto ma impedire la realizzazione degli effetti in capo al soggetto discriminato».

In questo caso è evidente come la Pubblica Amministrazione (forse per motivi politici) non abbia voluto garantire alla famiglia una sistemazione decorosa, ma, al contrario, abbia agito in modo da cacciare queste persone dal territorio. Senza contare l’inutile spesa di soldi pubblici prodotta da tale condotta.

Fonte
Asgi
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Redazione interna sito web giuridica.net

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