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Sigarette elettroniche: confermata la tassazione e divieto vendita liquidi online

29 novembre. Una parte del mondo dello “svapo” (o sigarette elettroniche) era davanti a Montecitorio per chiedere alla politica una riflessione in più sul testo dell’emendamento Vicari, ovvero l’entrata in vigore del Monopolio di Stato per i liquidi dedicati.
Il risultato: nulla di fatto, anzi la situazione è peggiorata.
Ieri, 18 dicembre, la Quinta Commissione della Camera dei Deputati ha approvato un nuovo emendamento alla legge di bilancio, il quale va a rivedere il quadro normativo. Cambiamenti che rischiano davvero di far morire il settore, il tutto a vantaggio (si dice) dell’industria del tabacco.
Il testo ora attende solo il 21 dicembre per essere votato.
La nuova norma permette sì la vendita delle sigarette elettroniche online, ma non dei liquidi. «È vietata la vendita a distanza di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato», quindi nemmeno i liquidi senza nicotina, per i quali sembrava esserci qualche barlume di speranza.
Per la vendita in negozio fisico, invece, si prevede la sorveglianza stretta del Monopolio di Stato e della relativa tassazione: si parla di 0,37344 € Iva esclusa per ogni ml di liquido con o senza nicotina; 4,56 € per un flacone di 10 ml, 456 € per litro. Un’enormità che non solo va a penalizzare il consumatore finale, ma il produttore stesso. Per quest’ultimo non ci sarà nemmeno lo sconto sulle pretese del Fisco relative al pregresso, e quindi svanisce quella speranza maturata in 3 anni di battaglie legali quando dal Tar si era ottenuta una sospensiva degli atti basati sull’equivalenza impositiva dei liquidi da inalazione rispetto alle sigarette tradizionali. Si parla di una somma che consiste in decine di milioni di euro, confermati da una sentenza della Corte Costituzionale che colpirà un settore che conta circa 30mila lavoratori.
A niente è valso il tentativo di introdurre una rimodulazione della tassa con conseguente dilazione del pagamento. L’emendamento presentato da Rotta e Boccaduri (Pd) ormai è carta straccia.
Non è ancora previsto l’obbligo di una licenza per i negozianti, i quali dovranno chiedere un’autorizzazione al Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato), e non nemmeno un limite all’approvvigionamento o a nuove aperture. Rimane il fatto che l’intero settore, questa volta, rischia davvero di non sopravvivere.
L’unica speranza è che quest’ultimo intervento da parte del governo non abbia lunga durata. Non tanto per i prezzi, le tasse e quant’altro. Si parla anche di salute.
Non sono certo recenti gli studi che dimostrano quanto la sigaretta elettronica riduca di ben il 95% i danni provocati dalle sigarette tradizionali. In Gran Bretagna, addirittura, l’utilizzo di una e-cig viene incentivato ai fini della pubblica salute.
In Italia, a quanto pare, non si riesce ancora a fare “due pesi due misure”. Peccato.
 
 

Fonte: ilfattoquotidiano.it
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