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Legal Newbie – Conviene aprire uno studio legale?

Quando comincia il percorso di studio per la laurea in giurisprudenza, la maggior parte dei candidati ha un unico pensiero: aprire il proprio studio legale, conquistare un sacco di clienti e fare soldi con questa attività. Si fantastica su quale possa essere il proprio futuro, ci si vede come protagonisti in processi famosi e si pensa che una volta conquistato – non senza fatica – il “pezzo di carta“, il futuro sia tutto in discesa.

In realtà, non è proprio cosi. Infatti, per prima cosa, non tutti quelli che terminano il percorso di studi hanno il coraggio di “buttarsi” aprendo il proprio studio legale, finendo per associarsi a strutture professionali già esistenti o addirittura lavorare come subordinati presso aziende o grossi studi legali. Una scelta, se vogliamo, discutibile ma che, coi tempi che corrono, può essere più che condivisibile date le difficoltà nel trovare clienti e tenere in piedi una struttura autonoma.

In questo articolo proverò a dare alcune importanti informazioni a chi vuole intraprendere la carriera da avvocato e aprire uno studio legale: dalla fine del percorso di studi, alla burocrazia, passando attraverso il marketing per la ricerca dei clienti prima di capire se, realmente, è ancora conveniente iniziare una delle attività più affascinanti presenti sul mercato.

Qualche consiglio generico

Da questo momento in avanti parlerò solo di quei dottori in legge o aspiranti tali che, una volta terminato il proprio percorso di studi, prendono la decisione di aprire un proprio studio legale. Intanto, credo non ci sia bisogno di dire che la sola laurea non è sufficiente per potersi mettere in proprio ed esercitare la professione di avvocato. Sarà, infatti, necessario effettuare la pratica forense presso uno studio legale e conseguire il titolo con l’esame di Stato abilitante alla professione di avvocato, sia per il ramo civile che penale.

Una volta conseguiti tutti i requisiti necessari per svolgere la professione, sarà necessario pensare all’apertura dello studio, il quale, a mio avviso, dovrà essere ubicato in una zona facilmente accessibile con l’auto dai clienti e, soprattutto, con la disponibilità di un parcheggio per evitare che gli stessi tardino agli appuntamenti perché non sanno dove lasciare il proprio mezzo di trasporto.

La zona è un aspetto soggettivo. Molti optano per l’apertura dello studio in prossimità del Palazzo di Giustizia o Tribunale locale, così da evitare di doversi sobbarcare tutti i giorni chilometri per udienze, deposito e ritiro di documenti in cancelleria e pratiche burocratiche; altri, invece, scelgono il centro delle città che sembrano dare maggior visibilità allo studio; altri preferiscono i piccoli centri, sfruttando la minor concorrenza.

In ogni caso, per trovare nuovi clienti, l’ubicazione dello studio legale conta davvero poco. Se sei in grado di diventare un punto di riferimento per uno specifico target di clientela, i clienti verranno a cercarti anche in capo al mondo.

Specie a inizio carriera può essere consigliabile associarti ad altri professionisti (avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti e notai) così da dividere le spese iniziali, l’affitto della sede e il personale che dovrai assumere.

È buona norma avere almeno una segretaria che si preoccupi della tua agenda, che si relazioni coi clienti per ricevere la documentazione e si occupi della corrispondenza coi tribunali ormai, fortunatamente, quasi esclusivamente online.

Non perdo tempo a parlare dell’arredamento. È comunque necessario che il tuo studio sia decoroso ma, specie all’inizio, senza troppe pretese. Molti avvocati lavorano, addirittura, da casa soltanto attraverso il web.

Pratiche burocratiche e fiscali per l’apertura di uno studio legale

Da un punto di vista burocratico, le incombenze non sono poche. Aprire uno studio legale è quasi come aprire un’impresa: l’iter è molto simile.
Dal punto di vista fiscale, si dovrà richiedere l’apertura della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate e iscriversi obbligatoriamente alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per il versamento dei contributi previdenziali.

Inquadrandosi come libera professione, non sarà necessaria l’iscrizione al Registro Imprese e i redditi prodotti dall’avvocato saranno, quindi, inquadrati come reddito da lavoro autonomo derivante dall’esercizio di una professione abituale. Spese e onorari per gli avvocati, come per gli altri professionisti, vengono considerati secondo il principio di cassa, ovvero, tenendo conto degli effettivi incassi e delle spese pagate.

Se si volesse aprire lo studio come un’azienda sarà necessaria l’iscrizione al registro delle imprese, che si può effettuare online sul portale Comunica.

Per quanto riguarda la sede, prima di iniziare l’attività, è obbligatorio inviare una comunicazione al municipio di competenza.

Gli strumenti principali di cui avrà bisogno un avvocato per l’espletamento di tutte le sue funzioni sono:

  • la PEC (posta elettronica certificata) da comunicare all’Ordine forense che la segnalerà, a sua volta, presso il Ministero di Giustizia nel Registro Generale degli Indirizzi Elettronici;
  • il dispositivo per la firma digitale;
  • l’iscrizione a Fatture e Corrispettivi per la fatturazione elettronica;
  • il collegamento a Polisweb per visualizzare online i propri fascicoli presso i tribunali;
  • il collegamento a Visure e Certificazioni;
  • un’assicurazione professionale.

Conviene davvero aprire uno studio legale?

Rispondo a questo interrogativo in modo lapidario per non lasciare spazio a dubbi o perplessità, e fornisco una risposta semplicissima attorno alla quale ci si potrebbe scrivere un libro:«Si, è conveniente ma solo se sarai in grado di trovare i clienti!»

Sembra una risposta quanto meno scontata, ma è la realtà: i problemi fondamentali di questa professione sono la grande concorrenza e la conseguente difficoltà nel creare il proprio giro di clientela e, soprattutto, acquisirne dei nuovi.

Inutile dirti che se inizi come dipendente sarà buona cosa gestire al meglio i clienti dello studio per cui lavori. Un cliente soddisfatto è un tuo nuovo potenziale cliente, e non farti problemi se può sembrarti una pratica scorretta, ma in un mercato così colmo di figure professionali simili tra loro ci può stare anche questo.

Non a caso ti ho accennato a un mercato quasi del tutto saturo, e l’ho fatto solo per arrivare al consiglio principale che mi sento di darti e che ti consentirà di non trovarti mai più costretto a “rubare” il cliente, magari al tuo ex dominus o allo studio Legale in cui eri dipendente.

Devi differenziarti dalla massa, ovvero scegliere una nicchia di clienti per la quale diventare lo specialista e puntare al massimo sul target che hai selezionato. Ti faccio un esempio abbastanza generico per farti capire di cosa sto parlando:

Un’agenzia web che pubblica contenuti online potrebbe trovarsi, spesso e volentieri, nella condizione di ricevere diffide per violazioni di copyright; intimazioni a eliminare alcuni contenuti dai loro siti perché ritenuti impropri (magari da qualche competitor); altre controversie su argomenti piuttosto tecnici e difficili da comprendere ai più.

In questo caso, se l’agenzia web volesse chiedere una consulenza a uno studio legale, farsi difendere in una eventuale causa o, anche, intentare una causa contro qualcuno, si rivolgerebbe a un civilista o penalista generico, oppure cercherebbe un avvocato specializzato in diritto informatico/d’autore che capisca, senza troppe spiegazioni, il problema e possa fornire subito le risposte a tutti gli interrogativi?

La risposta è ovvia e, oltretutto, l’azienda sarebbe anche disposta a pagare di più il professionista proprio perché specialista in quella materia di suo interesse. Un po’ come col medico generico e lo specialista: se hai male al gomito e vai dallo specialista del gomito (ammesso che esista), ti fiderai maggiormente di lui e sarai disposto a pagarlo molto di più.

È importante capire che per avere successo è necessario focalizzare il proprio business concentrandolo verso un target di clientela specifico. In questo modo, per il tuo target, diventerai la migliore soluzione disponibile sul mercato e non potranno che scegliere te.

Ovviamente, anche il marketing dovrà concentrarsi in riferimento al target che hai scelto ed essere focalizzato sulla tua specializzazione e – grazie alla riforma Bersani che ha dato la possibilità anche agli avvocati di poter fare marketing senza particolari limitazioni – potrai sfruttare tutti i canali a tua disposizione per promuoverti.

Dovrai parlare alla tua nicchia di mercato sfruttando, in particolare, i canali di comunicazione su cui tutti sono presenti, e internet la farà da padrone perché ti consentirà un notevole risparmio di denaro rispetto ad altre forme pubblicitarie molto costose come radio e TV, oppure obsolete come i volantini. Oltretutto, il web ti consentirà di impostare una strategia di marketing efficace, targettizzata e misurabile.

I migliori strumenti dovranno essere necessariamente:

  • il tuo sito web;
  • i social network;
  • Youtube;
  • Google.

Sfruttando questi canali e parlando al tuo target (e solo a esso) come specialista di un determinato settore, magari sfruttando un blog dove scrivere articoli a tema oppure dare consulenza legale gratuita, attirerai centinaia di clienti del tuo target e allora sì che potrai dire: «Aprire uno studio legale, oggi, conviene!»

Omar Cecchelani

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Omar Cecchelani

Imprenditore dal 1998 mi occupo di amministrazione contabile e fiscale di piccole e medie imprese. Sono co-autore del Blog Business Boom per il quale curo la parte dedicata al Fisco e contabilità. Gestisco il sito "amministrazioneaziendale.com" e il più famoso "pagaremenotasse.com", un blog in cui illustro i metodi per ridurre sensibilmente il carico fiscale di tutte le categorie di contribuenti dall'imprenditore al lavoratore subordinato. Collaboro, inoltre, con la redazione di "AvvocatoFlash" e "Commercialista Online" per i quali scrivo articoli dedicati a Fisco e Finanza. Sono autore dei libri "25 idee per rendere vincente la tua impresa" e "Pagare Meno Tasse".

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