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6 buone ragioni per utilizzare Telegram Business per la tua attività professionale

Come il suo competitor WhatsApp Business, Telegram Business è uno strumento che può portare grandi vantaggi alla comunicazione professionale, tanto a quella interna per dialogare con i propri collaboratori, quanto a quella esterna per dialogare con clienti e partners. Sia Telegram che WhatsApp sono app di messaggistica che permettono di veicolare messaggi in modo facile e veloce. Tra di esse esistono però anche molte differenze, al punto che utilizzare una o l’altra per la propria comunicazione professionale non può essere considerato indifferente. Questi mezzi devono essere inseriti nel contesto di una strategia ben precisa, difatti un professionista legale o studio privato devono essere sempre aggiornati e abili nello scegliere gli elementi più adatti al proprio target.
In generale Telegram, una app gratuita basata sul cloud (usato per l’archiviazione dei dati) e disponibile anche su pc, possiede alcune funzioni molto interessanti che lo fanno apparire pronto ad adattarsi a uno scenario lavorativo.
1. I punti di forza di Telegram Business

  • la privacy è indubbiamente uno degli aspetti principali all’interno dell’universo Telegram. È infatti possibile iscriversi a un gruppo senza dover necessariamente inserire il proprio numero di telefono, ma semplicemente tramite un link. Questo è un fattore molto importante per la comunicazione esterna, in modo particolare quando si ha a che fare con dei clienti non particolarmente fidelizzati e che potrebbero rivelarsi scettici nell’inserire i propri dati all’interno di una chat per loro sconosciuta. In direzione di una maggiore riservatezza va anche la possibilità di creare chat segrete e di impostare l’autodistruzione dei messaggi o addirittura degli account inutilizzati dopo un certo lasso di tempo;
  • un grande vantaggio di Telegram è costituito dal numero di utenti che un gruppo può contenere, fino a ventimila. Attenzione, però: l’opportunità di creare gruppi di tale portata va gestita con molta attenzione, pena il rischio di trasmettere informazioni confuse e frammentate. Verranno utilizzati gli hashtag per dividere in tematiche precise la propria comunicazione e, per rivolgersi a qualcuno di specifico, si inserirà il nome o il numero di telefono dell’utente preceduto dal simbolo @. In questo modo il destinatario del messaggio risulterà evidente, evitando pericolosi fraintendimenti;
  • altrettanto utile è poi la possibilità non solo di comunicare via chat, ma anche tramite la creazione di un canale attraverso cui trasmettere informazioni. I canali di Telegram sono monodirezionali, vale a dire che l’amministratore del canale stesso è l’unico a poter pubblicare contenuti di cui gli utenti possono solo fruire, senza possibilità di interazione. In questo caso, però, non è l’interazione a giocare il ruolo principale: chi è iscritto a un canale simile, con ogni probabilità, nutre grande interesse verso le informazioni che quest’ultimo veicola. Ecco dunque che l’amministratore, in questo modo, ottiene la certezza di aver individuato un target di clienti effettivamente interessato ai servizi offerti;
  • va anche sottolineato come Telegram badi tanto alla qualità quanto alla quantità, nel senso che permette di trasmettere file fino a 1,5 giga, un aspetto tecnico non di poco conto nel mondo professionale;
  • un ultimo grande pregio è dato dai bot, degli strumenti che permettono di poter impostare delle risposte rapide per eventuali domande dei clienti. In questo modo, i dubbi principali degli utenti verranno soddisfatti in tempo reale e in modo totalmente automatico per mezzo di risposte predefinite e disponibili 24 ore su 24.

2. Per un business ideale: Telegram o WhatsApp?
Ciò che conta è che i mezzi utilizzati per la comunicazione interna ed esterna siano bilanciati in modo strategico a seconda delle esigenze sia del professionista o studio privato, sia della propria clientela. Entrambe le opzioni sono dunque valide, ciascuna con pregi e difetti, con Telegram che bada più al lato professionale offrendo in questo senso un maggior numero di servizi. A differenza di WhatsApp, per esempio, Telegram associa all’account un nome utente e non una sim, in modo tale che non occorra riconfigurare l’app nel caso nel caso dovessimo cambiare smartphone. Inoltre, i professionisti odierni sono soliti utilizzare molto il tablet e mentre esiste un’app di Telegram pensata appositamente per questa esigenza, lo stesso non si può dire di WhatsApp.
È evidente che WhatsApp possiede un’utenza maggiore rispetto a Telegram e questo è un dato di fatto rilevante soprattutto per ciò che riguarda la comunicazione interna verso i propri dipendenti. Tuttavia Telegram Business offre opportunità maggiori sotto il profilo lavorativo, non solo per comunicare in modo tradizionale ma anche per veicolare informazioni tramite vere e proprie newsletter pensate per la propria clientela, così da offrire a quest’ultima una privacy e una professionalità che costituiscono un biglietto da visita vincente.
 

Alessandro Savino

Fonti
https://www.tuttoandroid.net/confronti/whatsapp-vs-telegram-465026/
http://www.exportiamo.it/aree-tematiche/13490/telegram-for-business-cose-e-come-funziona/
https://www.gazduna.com/2017/10/09/telegram-per-la-tua-azienda-business/

 

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