News giuridiche

Uffici "gelidi": legittimo il rifiuto di lavorare senza decurtazione della retribuzione

Civile

Notifica via posta dell’accertamento: se eseguita dall’Ufficio finanziario valgono le norme sulla consegna dei plichi raccomandati?

Ove l’Ufficio finanziario si sia avvalso della facoltà di notificazione a mezzo posta di un atto impositivo, non deve essere redatta alcuna relata di notifica o annotazione specifica sull’avviso di ricevimento in ordine alla persona cui è stato consegnato il plico, e l’atto pervenuto all’indirizzo del destinatario deve ritenersi ritualmente consegnato a quest’ultimo, stante la presunzione di conoscenza di cui all’art. 1335 c.c., superabile solo se il medesimo dia prova di essersi trovato senza sua colpa nell’impossibilità di prenderne cognizione. (Cass. Civ., Sez. VI – 5, Ord., 1 aprile 2015, n. 6668)

Uffici “gelidi”: legittimo il rifiuto di lavorare senza decurtazione della retribuzione

Possono rifiutarsi di eseguire la prestazione di lavoro, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione, i lavoratori che si trovino ad operare in un ambiente di lavoro la cui temperatura sia resa gelida a causa del malfunzionamento dell’impianto termico. A ribadirlo è il Giudice di legittimità con Sent., 1 aprile 2015, n. 6631. (Cass. Civ., Sez. lavoro, 1 aprile 2015, n. 6631)

Penale

La natura giuridica dell’associazione “attenuata”?

Secondo la Sent., 27 marzo 2015, n. 13062 della prima sezione della Suprema Corte, in tema di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, l’associazione attenuata, prevista dal sesto comma dell’art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, costituisce una ipotesi autonoma di reato, per il quale è possibile applicare l’indulto. (Cass. Pen., Sez. I, 27 marzo 2015, n. 13062)

Rilevabile d’ufficio in Cassazione la violazione della norma comunitaria che vizia l’appello

La Cassazione, con la Sent., n. 11648 del 2015, in un caso di violenza sessuale, ha acceso il contrasto giurisprudenziale circa la questione della rilevabilità d’ufficio, in sede di giudizio di legittimità, della questione riferita alla violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo così come interpretato dalla sentenza della Corte Edu 5 luglio 2011, nel caso Dan c/Moldavia ed altre successive. (Cass. Pen., Sez. III, 20 marzo 2015, n. 11648)

Amministrativo

Legittimo il giudizio di non idoneità fondato sul deficit visivo dell’aspirante pilota

Il Tar del Lazio ha ritenuto legittima l’esclusione da un concorso per l’ammissione di ufficiali piloti di complemento della Marina militare al corso di pilotaggio aereo motivata in relazione all’accertato deficit visivo del candidato. (T.A.R. Lazio, Roma, Sez. I bis, 26 marzo 2015, n. 4635)

Gare pubbliche, quale la portata del soccorso istruttorio?

Nelle gare pubbliche il soccorso istruttorio, dal punto di vista sistematico, rappresenta una applicazione legale del principio del giusto procedimento sancito dall’art. 3 L. 7 agosto 1990 n. 241, che impone all’amministrazione di squarciare il velo della mera forma per assodare l’esistenza delle effettive condizioni di osservanza delle prescrizioni imposte dalla legge o dal bando di gara. (T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. III, 10 marzo 2015, n. 375)

In primo piano

Civile

L’ASL è responsabile per l’errore del medico convenzionato

La Corte di Cassazione -Sent., 27 marzo 2015, n. 6243- con un’interpretazione innovativa che si basa su un’attenta lettura della normativa istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, afferma la responsabilità dell’ASL ex art. 1218 c.c. per l’errore compiuto dal medico con essa convenzionato. (Cass. Civ., Sez. III, 27 marzo 2015, n. 6243)

Violazione delle distanze legali: quando può escludersi l’applicabilità della Legge Ponte?

Con Sent., 24 marzo 2015, n. 5901 la seconda sezione della Suprema Corte ritorna sulle tematiche riguardanti l’ambito delle distanze edilizie, chiarendo i presupposti di applicabilità della disciplina codicistica e della legge urbanistica, come integrata dalla c.d. legge Ponte. (Cass. Civ., Sez. II, 24 marzo 2015, n. 5901)

Penale

Pagare in nero i propri dipendenti non è bancarotta patrimoniale

Secondo la Sent., n. 13531 del 2015 della Suprema Corte, deve ritenersi assolutamente giustificato -e quindi non concretante il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale- l’utilizzo da parte dell’amministratore di una società fallita di somme di denaro per il pagamento in nero di propri dipendenti, dovendo tuttavia l’amministratore dimostrare con adeguata documentazione la destinazione delle somme al soddisfacimento di tali crediti da lavoro. (Cass. Pen., Sez. V, 30 marzo 2015, n. 13531)

Truffa contrattuale e rilievo del comportamento artificioso della vittima del raggiro

Secondo la Sent., 25 marzo 2015, n. 12601 della Suprema Corte, in tema di truffa contrattuale, versandosi al cospetto di un delitto a cooperazione artificiosa della vittima, l’eventuale negligenza o scarsa accortezza del soggetto passivo del reato non riveste mai efficacia scriminante o anche solo attenuante. (Cass. Pen., Sez. II, 25 marzo 2015, n. 12601)

Amministrativo

Affidamento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei all’Amministrazione

L’impossibilità di rinvenire professionalità nei ruoli dell’Amministrazione, presupposto per l’affidamento di incarichi dirigenziali all’esterno della PA, deve intendersi nel senso che la ricerca va estesa ai soggetti già appartenenti ai ruoli dell’Amministrazione e, quindi, in caso di vacanza in organico di personale dirigenziale, anche a quelle professionalità che secondo i rispettivi ordinamenti professionali sono idonee allo svolgimento di tali compiti. (T.A.R. Lazio, 3 marzo 2015, n. 3670)

Serre fotovoltaiche e conto energia, il punto del Consiglio di Stato

In materia di tariffa incentivante (“conto energia”), il giudice amministrativo ha ribadito alcuni principi cardine applicabili per l’incentivazione alla produzione di energia elettrica derivante da pannelli fotovoltaici su serre, in applicazione del D.M. 5 maggio 2011. La copertura della serra, affinché il richiedente possa ottenere una maggiorazione di incentivo (prevista dalla normativa applicabile), deve essere affidata a moduli fotovoltaici che svolgano una doppia funzione di copertura del fabbricato agricolo e di produzione di energia elettrica, secondo una logica di “integrazione architettonica totale”. (Cons. di Stato, Sez. VI, 5 marzo 2015, n. 1108)

Osservatori

L’ingiustificato mutamento di un orientamento giurisprudenziale vìola il principio della certezza del diritto

Pronunciandosi su un ricorso originato da un caso riguardante il rigetto, da parte della Corte di Cassazione rumena, della domanda di una società che aveva cercato di ottenere il pagamento degli interessi di mora per il ritardato pagamento di una somma dovuta dallo Stato, la Corte di Strasburgo ha ritenuto che non vi era alcun motivo per l’Alta Corte di cassazione e di giustizia di dichiarare la società decaduta dall’azione giudiziaria in quanto proposta fuori termine, a fronte di un orientamento giurisprudenziale sufficientemente chiaro e di norme giuridiche che contraddicevano la decisione della Cassazione. I giudici europei, in particolare, hanno osservato che il ruolo di un organo giurisdizionale supremo è quello di risolvere eventuali divergenze nella giurisprudenza inerenti a qualsiasi sistema giudiziario, ed ha concluso che la decisione dell’Alta Corte rumena, nel caso in esame, era da considerarsi arbitrario e incompatibile con il principio della certezza del diritto. (Corte europea dei diritti dell’Uomo, Sez. III, 31 marzo 2015, n. 43807/06)

Concessioni per l’esercizio e raccolta dei giochi pubblici: legittima la revisione degli obblighi

Secondo la Sent., 31 marzo 2015, n. 56 della Corte costituzionale, è legittimo l’aggiornamento previsto dalla legge di stabilità 2011 dello schema-tipo di convenzione accessiva alle concessioni per l’esercizio e la raccolta non a distanza, ovvero comunque attraverso rete fisica, dei giochi pubblici. (Corte Cost., 31 marzo 2015, n. 56)

RC auto, la Corte Ue spiega cosa è l’unico premio

In materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli, non corrisponde alla nozione di “unico premio” di cui all’art. 2 della terza Dir. n. 90/232/CEE un premio che varia a seconda che il veicolo assicurato sia destinato a circolare esclusivamente sul territorio dello Stato membro in cui ha il suo stazionamento abituale oppure sull’intero territorio dell’Ue. Secondo la Corte di Giustizia, le disposizioni sul “premio unico” e sull’estensione territoriale della copertura assicurativa riguardano non solo i rapporti tra l’assicuratore e la vittima dell’incidente, ma anche quelli tra l’assicuratore e l’assicurato. (Corte di giustizia dell’Unione europea, 26 marzo 2015, n. C-556/13)

Da Pluris Quotidiano Giuridico, Newsletter del 9 aprile 2015

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