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Guida al voto: come evitare la nullità

Domenica 4 marzo 2018, dalle 7 alle 23, si è votato per le elezioni politiche.
Vuoi la legge, vuoi la magistratura, nell’intento di combattere il voto di scambio, i presidenti dei seggi sono stati chiamati a una dura prova il cui esito potrebbe aver condizionato l’esito di questa contesa elettorale.
Tre le questioni.
La prima. L’elettore aveva diritto di votare previa identificazione, che poteva avvenire anche su semplice esibizione della “prenotazione” della Carta di Identità Elettronica, secondo una ricevuta che poteva anche essere sprovvista dell’indicazione del Comune purché conforme ad un modello indicato dal Ministero dell’Interno Servizi Demografici.
La seconda. Era vietato (come prassi) introdurre nella cabina elettorale il cellulare o altro apparecchio in grado di fotografare o filmare pena l’arresto da 3 a 6 mesi e l’ammenda da 300 a 1000 euro.
La terza. Il “tagliando antifrode” è stato parte della scheda elettorale e consisteva in un codice progressivo alfanumerico, che doveva essere rimosso e conservato dagli uffici elettorali prima dell’inserimento della scheda nell’urna.
Facile immaginare (come poi è avvenuto) il formarsi di file e l’allungarsi dei tempi di voto, che hanno spinto qualche potenziale elettore a lamentarsi e desistere.
La soluzione poteva essere quella di accelerare, ma con la fretta si potevano presentare 4 situazioni tipo.
Il Presidente dell’ufficio elettorale di sezione,

  1. nel vaglio della prenotazione della C.I.E., erra nell’ammettere o nell’escludere dal voto l’elettore;
  2. all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale, dimentica di invitare l’elettore a consegnargli la fotocamera, che viene così introdotta nella cabina elettorale;
  3. innanzi ad un bollino antifrode staccato male, si trova a dover decidere se questo possa considerarsi un segno di riconoscimento;
  4. mette nell’urna la scheda elettorale unitamente al codice identificativo, rendendo così il voto dell’elettore di dominio pubblico.

In questi casi si è dovuto decidere: il voto espresso è da considerarsi valido o nullo?
Il timore è che decisioni come queste, unitamente alla conseguente pioggia di ricorsi, possano decidere più della volontà popolare le sorti del nostro Paese.

Via Giotto n.44, Porto San Giorgio (FM)
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