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Avvocati e Social Media: le 5 regole + 1 da seguire per avere successo

Negli ultimi anni la tecnologia e la globalizzazione hanno profondamente mutato moltissimi, se non tutti, ruoli professionali, compreso quello dell’avvocato. Egli si è dovuto staccare dalla quotidianità del suo ufficio, che è l’essenza del suo mondo reale, per immergersi in valori universali di competenza, indipendenza e professionalità, più precisamente, nel mondo digitale.
Gli avvocati sono ormai sempre più consapevoli di doversi dotare di aiutanti digitali per preservare la loro posizione: un efficiente sito web e una marcata presenza sui social è decisamente quello che ci vuole.
La cosa più complicata risiede nel fatto che oltre a pensare ai clienti, elaborando contenuti efficaci per loro, bisogna essere convincenti anche per i motori di ricerca.
Prendiamo per esempio Google. Il suo algoritmo è cambiato notevolmente negli ultimi anni, puntando sulla valorizzazione di siti con contenuti interessanti, screditando chi cercava di ingannarlo per posizionarsi ai primi posti dello stesso. La pena infatti è un vertiginoso tracollo nel ranking del motore di ricerca.
Chiarite queste regole basilari del funzionamento di Google, che determina chi è degno di trovarsi tra i primi posti, qualsiasi professionista, nel nostro caso specifico l’avvocato, deve rispettare 5 regole fondamentali per avere visibilità e successo.
1. La reputazione
La personal reputation, o brand reputation quando si parla delle società, è un insieme di giudizi e conversazioni che gli altri generano su di voi o sulla vostra azienda. È fondamentale specificare che la personal reputation non è nata con il Web, ergo il concetto è valido tanto nell’online quanto nell’offline, la differenza sta negli strumenti nella quale si diffonde.
Poniamo l’esempio che un amico si sia trovato ad affrontare una causa di divorzio e si sia rivolto a un avvocato specializzato nel settore. Se lui stesso non sarà soddisfatto di come il professionista ha intrapreso la causa, ovviamente non lo consiglierà a nessuno. Nel contempo, potrebbe votare la pagina Facebook inerente al servizio prestato dall’avvocato con un voto basso, spiegando il motivo per cui non è soddisfatto o partecipare a una discussione su quel professionista legale raccontando la sua esperienza negativa.
Quindi, sia nel mondo online sia nell’offline, l’opinione della persona non cambia anche se, in una società dove il Web è diventato il più grande mezzo di auto-espressione, sarà più facile commentare l’esperienza vissuta. 
2. Il ruolo sociale
I professionisti di un settore, devono essere consapevoli del ruolo che rivestono verso l’opinione pubblica. Il cittadino tende a considerare, secondo alcuni studi, l’avvocato come un professionista apprezzabile, affidabile e competente. In particolare, questi sono considerati indispensabili nella tutela delle garanzie legali durante un processo e come dei consulenti imprescindibili per prendere determinate decisioni. Internet e i social in genere hanno il potere di rafforzare questa percezione, in quanto nel Web gli avvocati si dimostrano trasparenti verso i cittadini e mettono a disposizione le proprie competenze al fine di creare un sapere condiviso ottenendo al contempo un input per continuare a migliorarsi.
3. L’identikit online
L’interesse degli avvocati nei confronti dei social è in costante aumento. I professionisti presenti online fanno opera di divulgazione e condivisione di informazioni giuridiche e di articoli scritti di proprio pugno su argomenti di interesse pubblico. L’avvocato online si avvale spesso di un blog dove elabora articoli che possono essere indirizzati sia ai clienti sia agli altri professionisti del settore, cercando di accrescere il numero di clienti personali creando un rapporto con loro, crearsi relazioni professionali, aggiornarsi e condividere informazioni.
Il linguaggio che utilizza è spesso informale e diretto per gli articoli rivolti ai possibili clienti, più tecnico e giuridico per commentare articoli professionali come le sentenze.
Quindi, chi si butta in rete cerca di promuovere la propria identità, ma anche crescere professionalmente dando anche ascolto a quello che le persone dicono su di lui.
4. La giusta comunicazione
L’avvocato deve elaborare una strategia comunicativa che sia efficace, capace di relazionarsi con il pubblico. Prima di tutto, un professionista deve aver chiaro in mente chi è la sua audience, senza elaborare pubblicazioni per persone inesistenti o pubblici utopici. La comunicazione deve essere chiara e diretta, i contenuti devono essere sempre rilevanti e attuali, le pubblicazioni devono essere periodiche e costanti, ma senza affollare il Web, le fonti devono essere certe e riconoscibili e bisogna essere attenti nella distinzione del piano personale da quello professionale. 
5. La presenza sui social
L’avvocato deve conoscere perfettamente il mezzo di cui decide di avvalersi, soprattutto perché ogni piattaforma social ha un suo ruolo distintivo e una sua audience.
Facebook è ottimale per rivolgersi ai clienti più che ai professionisti. Data la community di persone che ne fa parte, è bene tracciare il proprio pubblico e rivolgersi esclusivamente a lui per ottenere risultati tangibili.
LinkedIn serve per collegare vari professionisti tra di loro. Per utilizzarlo proficuamente, occorre parteciparvi attivamente e coltivare le relazioni virtuali.
Twitter è una piattaforma utile per comunicare in maniera immediata, avvalendosi dei pochi caratteri a disposizione (fatti per non essere prolissi e ripetitivi) e degli hashtag che la contraddistinguono per collegare tra loro articoli del medesimo argomento.
L’ultimo punto (+1), non per importanza, è la necessità di avere un sito web.
Quest’affermazione potrà sembrarvi una cosa banale, ma nel sito web si racchiudono le 5 regole che sono state elencate sinora. Un sito web, che si può creare senza essere dei programmatori professionisti tramite piattaforme come Wordpress, rappresenta il vostro studio legale, la vostra persona, i vostri valori, la vostra vision e mission sul Web. Attraverso questo potentissimo strumento, molte volte sottovalutato, si può far conoscere la propria storia, il proprio percorso personale (reputazione) e raccontare come avete risolto anche le sfide più ardue (ruolo sociale). Attraverso il blog, potrete scrivere articoli di vostra competenza su tematiche che possono interessare il vostro pubblico (identikit online), dividendo la sezione per le pubblicazioni destinate ai colleghi professionisti da quelle degli utenti, usando in entrambi i casi la giusta comunicazione. Infine, potete collegare il vostro sito web ai vostri account social (presenza sui social), rendendo più solida ed efficace la vostra presenza online.

Andrea Senesi

 

Fonti
https://www.studioalice.it/brand-reputation-online-e-offline-ce-bisogno-di-lavorare-sinergicamente/

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