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Cacciare di casa il marito. Si può fare?

La moglie vuole cacciare il marito di casa cambiando la serratura della porta. Lui ne ha combinata un’altra delle sue e la convivenza non è più tollerabile: lo voglio fuori dalla mia vita!
Facile a dirsi, più difficile a farsi. O lui è d’accordo e allora bene mettere subito nero su bianco oppure si dovrà attendere l’esito dell’udienza presidenziale di separazione con assegnazione della casa familiare in via esclusiva alla coniuge.
Diversamente una tale condotta rischia di assumere una valenza significativa in sede di giudizio di separazione oltre a rappresentare comunque un illecito civile e penale.
Mettere il marito fuori di casa può rappresentare un atteggiamento di distacco e di disaffezione aggressivo e tranciante capace di comportare addebito della separazione e quindi costare l’assegno di mantenimento.
Cambiare unilateralmente la serratura senza fornire la nuova chiave al coniuge costituisce inoltre uno spossessamento arbitrario e quindi il coniuge estromesso dal possesso della casa coniugale può agire in giudizio per la reintegrazione oltre che chiedere alla coniuge l’indennità di occupazione per il godimento dell’intero immobile e il risarcimento del danno per la spesa sostenuta procurandosi un nuovo tetto.
Infine si commette il reato di violenza privata punibile con la reclusione fino a 4 anni, salvo il giudice valuti l’offesa una tantum di particolare tenuità escludendo la punibilità.

Via Giotto n.44, Porto San Giorgio (FM)
Tel: 0734 671554

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