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LinkedIn vs Facebook: due grandi mondi distinti

Sicuramente avrai già sentito dire «LinkedIn non è Facebook!», ma qual è il motivo di tanta enfasi? Semplice: molto spesso si tende a usare più social network come fossero un tutt’uno, senza conoscerne e rispettarne le differenze. Prendiamo gli avvocati come esempio, una grande macro-categoria dove non si può fare di tutta l’erba un fascio. Se si ha un problema familiare è inutile rivolgersi a un avvocato penalista, tanto meno se si ha un problema penale è inutile rivolgersi ad un avvocato familiarista. Ognuno ha la sua specializzazione e la sua competenza.

Nei social funziona allo stesso modo: tutti sono distinti ed è giusto che sia così. Ti immagini twittare su YouTube o condividere un video di gattini su LinkedIn? Senza dubbio ci sono persone che lo fanno, ma non è il giusto approccio. Ogni social costituisce un luogo a parte con le sue regole e il suo pubblico e, volenti o nolenti, queste regole vanno rispettate.

Facebook e LinkedIn, a ogni social il suo spazio

Prendiamo Facebook e LinkedIn. Il primo, nonostante permetta ai professionisti di ogni settore di poter creare una propria pagina professionale, è anche usato a scopo personale. Anzi, lo stesso Facebook privilegia i profili personali, giustificandosi sostenendo che agli utenti interessano più quelli che le pagine professionali. Tradotto sarebbe, «vuoi visibilità? Utilizza Facebook Ads!»Ricordiamoci che Facebook è nato come social network, con lo scopo di mettere in contatto persone vicine e lontane, ma si è anche evoluto creando appositamente strumenti che qualsiasi azienda o professionista può utilizzare.

Dunque, ma se su Facebook esistono profili sia personali che professionali, in cosa differisce da LinkedIn? Perché è stato necessario introdurre un social simile? LinkedIn è un social pensato esclusivamente per i professionisti. Su LinkedIn metti in mostra solo il tuo lato professionale, lasciando quello personale altrove (per esempio, su Facebook).

Su LinkedIn non c’è tempo per il cosiddetto “cazzeggio”, dunque non presentarsi correttamente è paragonabile a non esserci.

Un esempio: un cliente si aggira per il web in cerca di un buon avvocato penalista. Una volta trovato, vuole saperne di più. Se non i social, quale fonte può soddisfare cotanta curiosità? Immagina di approdare su LinkedIn e trovare un profilo non consono. Foto del gatto al posto di quella dell’avvocato, niente sulla sua vita professionale ma solo post divertenti e goliardici… Insomma, non è che così si fa bella impressione. Non per essere troppo rigidi, ma su LinkedIn bisogna esseri seri. Questo non vuol dire che l’immagine del profilo deve essere asettica, con lo sguardo perso nel vuoto dell’obiettivo e rigorosamente in giacca e cravatta, ma neanche una scattata in compagnia del proprio cane o della propria metà.

Il punto è che ci sono tantissimi social da poter utilizzare per ogni occasione, e ogni anno ne nascono di nuovi. In questo modo avrai molteplici luoghi per raccontare dei frammenti di te, dai tuoi hobby e foto con amici alle cause che sostieni e post più professionali che riguardano il tuo lavoro.

Di spazio ne hai a sufficienza per raccontare la tua persona, devi solo farne buon uso.

Arianna Ivana PatelliAvvocatoFlash

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