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Istat: Libri e lettura nel 2016

Pubblicati i dati Istat riguardanti l’editoria libraria nel 2016. La preoccupazione pervade il mercato, ma non mancano i motivi di speranza.
Oltre l’86% dei circa 1.500 editori ancora attivi pubblica non più di 50 opere all’anno. Di questi il 54,8% sono “piccoli editori” e producono al massimo 10 opere all’anno, mentre solo il 31,6% vengono considerati “medi editori” per una produzione che va dagli 11 ai 50 volumi annui. Il rimanente 13,6% sono i “grandi editori” e pubblicano circa il 76,1% dei titoli presenti sul mercato (l’86% delle copie stampate).
La città di Milano conferma il suo essere polo primario dell’editoria. Da sola ospita più di un quarto dei grandi marchi, mentre in tutto il Nord Italia ha sede oltre il 50% degli editori ancora attivi nel campo.
Un lieve segnale di ripresa per quanto riguarda la produzione: aumentano i titoli pubblicati (+3,7%), ma diminuiscono le tirature (-7,1%).
In crescita anche il mercato digitale: più di un libro su tre (circa 22 mila titoli) è ormai disponibile anche in formato e-book, quota che sale al 53,3% per i libri scolastici.
Il dato che più interessa il mercato, ovvero il numero dei lettori, conferma la sua inarrestabile tendenza al calo: si passa da un 42,0% (popolazione lettrice di 6 anni e più) nel 2015 a un 40,5% nel 2016. Tuttavia, il cruccio maggiore deriva dal fatto che sono circa 23 milioni le persone che dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi che vanno oltre la scuola o il lavoro. Vuol dire che a fronte di una popolazione totale di circa 60,6 milioni di persone, poco più di un terzo ha dichiarato di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno.
La popolazione femminile è quella più affezionata alla lettura già a partire dai primi 6 anni di età: il 47,1% delle donne ha letto almeno un libro nel corso dell’anno, contro il 33,5% degli uomini.
Un lieve segnale che fa sperare riguarda i giovani. Il 51,1% della popolazione tra gli 11 e i 14 legge molto di più rispetto alle altre classi di età. Un segnale che i sempre maggiori investimenti nella letteratura per ragazzi stanno dando i primi frutti. Il settore, infatti, è in crescita rispetto al 2015: +4,5% di titoli pubblicati e +6,6% di tirature.
Senza dubbio, i dati positivi riguardanti i giovani sono anche frutto di quello che si definisce “effetto di familiarità”: legge libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 30,8% tra i figli di genitori che non leggono libri.
Mai, come in questo caso, è giusto affermare che il futuro è in mano ai giovani (con un buon lavoro da parte dei genitori, magari).

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